venerdì 17 maggio 2019

Tutto Food Milano Fiera 8 maggio 2019





FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger



TUTTO FOOD
MILANO FIERA 8 MAGGIO 2019



Un' ampia vetrina sull'eccellenza italiana che merita una visita.
Sicuramente sarò un'affezionata curiosa nelle edizioni future.
Ampio anzi enorme spazio è stato dato alla Regione Sicilia con ben 87 aziende presenti.
Dall'olio, al pomodoro, alla marmellata di gelsi neri, a chi più ne ha più ne metta come dice il proverbio.
Enormi padiglioni da visitare, grande folla che ha seguito il mio esempio.
Il pienone insomma!
Forse questo dato dimostra che finalmente si è compreso che il buon cibo è fondamento per una vita sana, quindi per vivere a lungo e bene bisogna mangiare di tutto un po' e in equilibrio.
Questo è il mio consiglio da dietista.
In questo articolo vi racconto non dei grandi marchi italiani ma dei piccoli imprenditori che fanno grande l'Italia.
Di quelli che si sono affacciati sul mercato da meno anni e che comunque sono già riusciti ad affermarsi ed espandersi come ad esempio mi hanno raccontato i ragazzi siciliani di Cinisi in provincia di Palermo del Birrificio Bruno Ribadi.
Una singolare avventura nel mondo della birra che ha iniziato il loro capostipite destreggiandosi fra i birrifici di Londra, Praga, Belgio, per recepire i “trucchi” migliori circa le pozioni giuste d'ingredienti per ottenere una vera birra degna del nome che porta.
Ho avuto il piacere si assaggiarne due e devo dire che il mio palato ha ringraziato!
Vi invito a cercarli sul mercato perché veramente rappresentano una di quelle eccellenze italiane di cui parlavo nel primo capoverso.
Singolare inoltre è la storia dove un uomo ha impiantato lo stabilimento, portato avanti il lavoro per poi sparire e ritornare a girare il mondo. In attesa del suo ritorno questa azienda a breve avrà una superficie di migliaia metri quadri perché la domanda del prodotto supera attualmente l'offerta.
E questo significa solo una cosa: che la birra è buona e il mastro birraio che ha stabilito i fondamenti sapeva il fatto suo.
E di questa incredibile sua avventura sarebbe bello scrivere, avrei già in testa una storia imbastita per un futuro romanzo.

Poi proseguendo la visita sono stata attirata presso uno stand con un grosso finocchio come emblema.
Accolta come solo gli italiani sanno fare, sono stata invitata ad assaggiare un cioccolatino rivestito con glassa al finocchio con spruzzato sopra con il profumo alimentare al finocchio!
Restando ancora in compagnia delle simpatiche ragazze acqua e sapone, sono stata da loro edotta circa il loro modo di lavorare, sulle posizioni geografiche dei loro terreni utilizzati per la coltivazione del “Signor Finocchio” che oltre il principe è diventato anche elemento essenziale per la diversificazione del suo utilizzo.




Si sono spinti a creare dei buoni cocktail analcolici e non, dove un vero bar tender dopo una lunga e meticolosa preparazione offre il meglio del succo di finocchio in compagnia di frutta e fiori.

Ma la sorpresa più bella è che l'azienda è a costituzione famigliare dove due fratelli e una sorella hanno creato un vero e proprio impero del finocchio, usando la saggezza che contraddistingue chi sa come si deve lavorare la terra, chi sa attendere perché dal lavoro duro e costante arriveranno i risultati.
Da loro traspare e arriva alla gente il calore di una famiglia unita volta non solo a volersi bene (e queste vanno scomparendo), ma questa bella famiglia è attenta al consumatore e alla consumatrice tanto che è riuscita a produrre anche una crema che nutre la pelle, poi il cuore e la mente perché passa dalla produzione in pasticceria con la glassa, al profumo alimentare, alle bollicine per i bimbi, e infine al finocchio snack!.
Un vero plauso ai “Paolillo”.











Nessun commento:

Posta un commento