domenica 11 settembre 2022

A Vicenza vi porto io...

 

A Vicenza vi porto io…





Se non riuscite ad andare a Vicenza vi porto io.

La gita è in mezzo all’arte, non quella della città ma fra i vicoli con muri lastricati con preziosi minerali.
Sembrano sacchetti pieni di spezie come nei mercati d’oriente, invece sono riempiti di pietre preziose dai multiformi colori.




La natura ha creato durante i millenni passati nelle viscere della terra questa mirabilia.
Luoghi remoti affiorano insieme su questo palcoscenico, esse luccicano, attraggono e cercano un essere umano che li trasformi per delle belle fanciulle al fine di adornarle come delle madonne votive.

Qui c’è n’è per tutti i gusti. Idee a confronto, linguaggi di paesi lontani si fondono in un allegro vociare.

Si passa dalla Birmania, all’India, all’Africa, all’America Latina.

Il giro delle miniere ha termine qui sui tavoli imbanditi di monili.

Non è il tesoro di Alì Babà, è di più.

Caveau al posto degli armadi, guardie giurate in ogni dove, in divisa e in borghese; all’ ingresso controlli come in aeroporto, compreso lo scanner body.
Un’esposizione degna di un sultano o di uno sceicco per quanta merce si trova in questo mercato. Ora si contratta anche via email tutto è tecnologico, ma l’occhio del venditore e del compratore devono incontrarsi per stabilire una buona compravendita. Ho sentito passando che alcune signore americane chiedevano in quanti giorni sarebbe arrivata la loro merce. Districarsi è facile con l’ausilio della piantina, ma facciamo un passo indietro per il viaggio: usiamo il treno perché è sicuro, comodo e ci porta a destinazione in breve tempo. Arrivati alla stazione di Vicenza vi aspetta un bus navetta gratuito che arriva fino all’ingresso della Fiera Vicenza Oro dal 9 al 13 settembre 2022.
Ed eccoci qui. Iniziamo il giro. Per chi non è mai entrato in Fiera, appare una girandola piena di luce e suoni provenienti dal chiacchiericcio fitto degli imprenditori, dei commercianti e dei visitatori come me.


Il mio giro l'ho iniziato a naso o caso per essere precisi ed ecco che...





Siccome gli occhi si volgono sempre al bello, mi appare in una teca questo bracciale che rappresenta l’infinito. Questo perché con armonia senza fine avvolgerà un polso di una dama e la renderà ancora più bella, perché a questo i gioielli servono.


Le rouches sono come un antico ventaglio, si aprono e si chiudono su se stesse includendo delle sfere, che io ho paragonato a mondi lontani catturati da un vortice senza fine; ecco perché lo battezzato “l’universo”! Magari la mia idea potrà essere adottata dalla casa orafa che l'ha realizzato ossia Raica di Arezzo.



Arte con arte nel senso di antico e moderno che si incontrano e si fondono nel vero senso del termine. Il crogiolo in cui l’oro abbraccia l’argento e il rame per irrobustire il suo duttile stato primordiale. Poi le abili mani degli orafi come pittori su tela aggiungo pietre dagli sfavillanti colori, ma l’occhio di noi donne cade sempre sul carbonio puro, sulla roccia più brillante che esiste: il diamante.

È l’eccellenza. È il massimo. È sublimazione. E quando ne adocchi uno chissà perché anche i tuoi occhi iniziano a brillare con lui della stessa luce. Purtroppo io li posso solo guardare, sono inarrivabili, il loro prezzo non è trattabile variano per intenderci dai 4000 dollari al carato in su, poi conta la purezza, il taglio e la colorazione. Ma per farla breve quando ho chiesto il prezzo di quello che avevo puntato mi è stato detto:”Signora questo diamante costa 26mila euro. Due carati”. Ero da Farina Diamanti di Valenza (AL). Sono passata subito allo stand successivo!
Anni fa in questa Fiera non si poteva acquistare nulla perché le vendite erano solo ammesse fra commercianti, va inoltre ricordato anche che si pagava il biglietto d’ingresso erano circa 50 mila lire a persona. Ora il biglietto è gratuito ma mancano sempre ancora i soldi per acquistare, il detto però: guardare ma non toccare e rimirare è sempre in auge.
Passiamo ora alle altre cose che mi hanno affascinato. Cercavo qualcosa di diverso dal solito ed ecco che incontro una vetrina blindata dove in bella mostra c’è l’adesivo vietato fotografare. Quindi spiego che sono una blogger e che sono proprio alla ricerca del nuovo, ed ecco che la Signora, la titolare dell'azienda Giordana Castellan di Trissino (VI), acconsente e voilà ecco a voi il futuro: gioielli in titanio ossia l’avanguardia e per voi un’anteprima unica!!!








Ma poi non vuoi fare un salto anche da Hasbani di Milano, ma Libanese d'origine dove non puoi fare a meno di chiedere il peso e il totale in carati di quello splendido bracciale con un disegno semplice che mi ricorda i disegni dell'arte islamica di estrema raffinatezza!




In ogni Hall c'è solo e sempre la perfezione, raggiunta ovviamente con anni di esperienza, che permette di produrre pezzi autentici di precisione, realizzando elevati risultati che si chiamano bellezza.


E chiudo dicendo che Vicenza vi aspetta.