lunedì 30 ottobre 2023

Salmone, salmone e poi ancora salmone.

Salmone, salmone e poi ancora salmone.


Era mia intenzione mangiarlo, ma non così in grande quantità. Omega 3 a me! Qui scorpacciate di prima mattina, con di tutto e di più. Ogni hotel offriva il meglio. Una distesa di prelibatezze che venivano portate direttamente dagli chef sui banconi del buffet. Grandi cappelli bianchi si facevano largo in mezzo ai curiosi affamati. Il menù sempre variegato con le declinazioni del Nord. Già ma dove sono stata questa volta? Nel titolo, il resoconto del viaggio, lì trovate la risposta. Con la mia amica “sempreinviaggio” ci siamo recate in Norvegia.
La "Meta" era vedere l’aurora boreale.
Partenza 12 settembre rientro 3 ottobre corrente anno.
Non ero convinta di voler stare via così a lungo, ero titubante per via del mio amante, lui non lo dice, ma patisce senza me.
Comunque sia, sono partita. Una breve tappa in Dublino per la ricongiunzione dei voli, poi dritto fino a Bergen.

Famosa città per il repentino cambio climatico nell’arco di una sola giornata.

In Norvegia ci ero già stata ma sempre nel mese di agosto. In questo periodo invece la natura offre un diverso scenario. Ho scoperto che i magnifici fiori fucsia che avevo a lungo fotografato nei miei due soggiorni precedenti, appaiono ora coperti di barbule bianche che rilasciano al vento la loro peluria intrisa di semi.
Di Bergen questa volta ho visto solo l’hotel, ha provveduto alla visita la mia amica che purtroppo è rimasta molto delusa dal famoso mercato del pesce. 

Mercato che gode di fama internazionale per l’abbondanza del pescato e per i banchi che offrono ghiotte specialità da gustare.



Invece, per cause a noi sconosciute, i banchi del mercato erano ridotti ai minimi termini e l’offerta visiva era scarsissima. Peccato, un vero peccato! 

Da come ce lo ricordavamo, non c’è paragone. Eravamo andate facendoci strada fra la calca dei turisti a caccia dell’assaggio. Era un pullulare di gente e di pesci; questi ultimi guizzavano ancora sopra il ghiaccio e non volevano saltare in padella o come i deliziosi gamberetti dentro i panini imburrati.


Nei nostri quotidiani menù rientrava anche la zuppa di pesce, che  abbiamo ripetutamente mangiato, perché solo qui puoi trovare  grandi tronchi di merluzzo, salmone e gamberetti che ondeggiano ad ogni rimescolata di cucchiaio. Un delirio per il palato!



Niente cipolla, niente aglio, finalmente solo pesce, una valanga di pesce. E che dire delle aringhe marinate con l’aneto? Per non parlare poi delle aringhe affumicate, croccanti ma non dure, con il loro tipico sapore di fumo che però non sovrasta il buono dell’aringa, si assapora quindi nella sua interezza, immergendosi con la mente nei freddi suoi mari dove il blu cobalto regna sovrano.


«Chi va lontan da la sua patria, vede / cose, da quel che già credea, lontane;
/ che narrandole poi, non se gli crede» Orlando Furioso, Ludovico Ariosto»

Come non ricordare il buon Ludovico, era solo il medioevo ma aveva già colto il senso del viaggio e del viaggiatore.
Il viaggio è un percorso da un paese ad un altro, o da una nazione ad un’altra. Il viaggiatore è colui che torna al luogo natio e racconta. Narra dei luoghi ameni incontrati, narra della gente che ha conosciuto e magari ha fatto un pezzo di strada insieme. È colui che ci riporta i fatti avvenuti o quelli mancati, ma soprattutto è colui che ci fa vedere attraverso le sue parole ciò che i suoi occhi hanno ammirato. 

Già, però non si vede il mondo solo con gli occhi, si devono aggiungere anche le sensazioni. Subentra ad esempio l’acquolina in bocca, come quella che provi nel guardare una vetrina piena di ciambelle alla cannella e il cioccolato come piovesse. Oppure si sentono i brividi che  ho provato quando ho toccato con le dita il mare di Sommaroy in una dolce e assolata mattina d’autunno. 



E che dire degli odori?

Il muschio, i fiori, i funghi bagnati ancora di rugiada brillano appena un raggio di sole l’illumina e spargono nell’aria il loro gradevole e appena percettibile profumo che emanano. 


I fiori bellissimi ad ogni angolo di strada per impreziosirla, raccolti nella galleria delle foto,


come pure  gli animali incontrati per caso e quelli ammirati al Polar Park. Ecco all’incirca questo è il viaggiatore. Voglio emularlo da sempre. Sono anch’io una viaggiatrice, forse leggermente incasinata con la lingua straniera e con le "app" che non si aprono quando mi servono e non mi permettono di visionare il tragitto del bus. Ed è quello che mi capita subito il secondo giorno quando devo mettermi in fila per fare il biglietto. La mia amica nel frattempo è andata a recuperare le valigie al deposito e io da brava ragazza l’aspetto. Le file sono due una è per imbarcarsi sull’ Hurtjgruten e per l’altra non c’è scritto. Dunque raggiungo la mia amica e le chiedo quale sia la fila da fare perché non leggo  “bus” da nessuna parte.

E dunque che si fa?
Scopro che ha fatto il biglietto per una tre giorni di viaggio sul famoso postale norvegese e non me l’ha detto per farmi una sorpresa, direi ottima sorpresa. 


È un sogno che nutro dalla prima volta che sono stata nei paesi scandinavi. La fila è lunga e iniziamo a conversare con un’amabile signora che poi ci farà poi compagnia per tutti i giorni di navigazione.



Ritorniamo per un attimo al salmone fresco. Amo gustarlo in compagnia della marmellata di lamponi, fragole, mirtilli. È bello vedere le marmellate esposte nelle “burnie” come si conservavano una volta.

La migliore autrice di marmellate è stata mia Madrina, per me andava a raccogliere i mirtilli in alta quota, le fragole le aveva nel giardino e i lamponi erano lungo il bordo dell’orto. Erano sapori squisiti, impressi nella mia memoria gustativa, sono contenta di averli ritrovati qui, a migliaia di chilometri dalle mie montagne.
Tavole imbandite, cucina internazionale sulla nave intersecata alla tradizione dei nordici menù. Posso solo parlare del cibo perché il vino era sotto chiave con costi proibitivi e lì lo abbiamo lasciato.
Una cena di benvenuto offerta (in realtà era inclusa nel biglietto) con piatti caldi e freddi a scelta dei commensali. Bellissima la sala da pranzo sulla prua con visione a 180 gradi sull’esterno. Tutto suggestivo, come deve essere l'inizio di una fantastica avventura, e questa lo è stata veramente.

...fine prima parte, il bello viene dopo.


5 Ottobre 2023