venerdì 28 febbraio 2020

Laboratorio al FGA 2020 - Quando il burro incontra il lievito madre...

Quando il burro incontra il lievito madre...


Al Festival del Giornalismo Alimentare quest'anno ho voluto testare, per la prima volta, l'attività di uno dei laboratori offerti al pubblico.
Ho scelto quello proposto giovedì 20 febbraio 2020 ore 12.00:

Il burro piemontese nei grandi lievitati, panettoni e colombe.

Come dietista mi attraeva la complicità dei due ingredienti.
Il burro nella percentuale del 16% (richiesto per legge) si amalgama all'impasto che ha riposato e di seguito vengono aggiunti gli altri componenti come uva sultanina, canditi, cioccolato a seconda di quale prodotto finito si intende realizzare.



Come autrice e sognatrice mentre i "docenti" illustravano i procedimenti della lavorazione io immaginavo...
"Il giallo burro che prende per mano il lievito madre e lo avvolge in uno sfrenato valzer dentro la planetaria... dove entrambi le parti acconsentono ad una fusione magica che caratterizzerà la morbidezza finale".


Davanti ai nostri occhi e sotto il nostro naso, dopo un grande parallelepipedo di burro, scorrevano piatti riempiti di cioccolato, uva sultanina, canditi, di diverse qualità per un controllo organolettico.



Il maestro pasticcere Massimo Albertengo ci ha resi edotti sulla qualità delle materie prime, delle ricerche, del gusto degli acquirenti e della storia legata ai grandi lievitati. La sua famiglia vanta un record di produzione che parte dal lontano 1905 quando i suoi antenati fornai hanno iniziato a dar vita alle golosità delle feste. In un Piemonte dove il poco era già molto per quei tempi, questi dolci rappresentavano delle vere e proprie "galuparìe" e attraverso i ricordi della sua famiglia siamo arrivati ai giorni nostri con una bella analisi di mercato per comprendere il gap fra i prezzi del supermercato e quelli delle pasticcerie.
Entrando nel mondo del burro ci è stato spiegato che non tutti i burri prodotti sono adatti per un buon panettone. Si fanno prove, si affinano le quantità impiegate in base ad esempio al contenuto idrico, perché il burro contiene acqua, per tutte queste ragioni, ed altre, hanno richiesto al loro fornitore Inalpi un burro idoneo alla perfetta combinazione con il lievito madre.



Certo sarebbe stato bello provare l'ebbrezza di impastare... ma il tempo ovviamente non lo consente, magari può diventare spunto per i laboratori futuri; ma la certezza di aver potuto assaggiare un ottimo prodotto, quella resta impressa, come pure aver trascorso un'ora in modo piacevole e istruttivo.
Un altro grazie va al Dott. Matteo Torchio, responsabile marketing e comunicazione Inalpi, che ha saputo farci interagire durante tutto il corso del laboratorio.
E' stata una bella esperienza che consiglio vivamente!




mercoledì 26 febbraio 2020

Festival del Giornalismo Alimentare Torino 2020 - Il turismo enogastronomico italiano all'alba degli anni venti

Festival del Giornalismo Alimentare Torino 2020
Il turismo enogastronomico italiano all'alba degli anni venti



Giovedì 20 Febbraio 2020 è iniziata la grande rassegna del Festival, sono stata attratta dall'argomento di questo panel perché è il genere di turismo che con la mia famiglia adottiamo nelle nostre vacanze.


Molto interessante ed esauriente è stata la relazione della Dott.ssa Roberta Garibaldi che ci ha introdotto negli scenari delle visite e quindi delle esperienze scelte e desiderate dai turisti.

Un  piccolo mondo offerto dove s'intrecciano cibo, tradizioni, sapere, esperienze e cultura.
Ritengo da sempre che il viaggiare è imparare. Con il viaggio studi la geografia, perché ti resta impresso dove si trova quella città, impari anche la storia che l'ha resa così importante e poi fra le vestigia dei suoi monumenti si fa spazio un mercato dove la gente del luogo espone i prodotti tipici del posto, così in una giostra di profumi e colori sei invogliato ad assaggiare quel bendidìo esposto!


E allora vedi affiorare le tradizioni lontane che in ogni Regione d'Italia vengono amabilmente riproposte e i sapori di un tempo diventano i sapori di oggi, dove il fattore umano del ricordo acquista un valore assoluto nel caratterizzare quel prodotto.
Così il territorio viene raccontato attraverso il cibo e la convivialità creata genera sempre più la voglia di ripetere queste esperienze.
Nel turismo enogastronomico l'Italia si attesta leader a livello europeo su vari parametri analizzati ci viene spiegato. I nuovi turisti si dichiarano eclettici poiché ricercano proposte integrate che abbinino al tema gastronomico le attività culturali e ludiche. Per cui dal resoconto dei dati incrociati delle esperienze più apprezzate emergono temi trainanti su cui puntare, dall'analisi condotta si evince che oltre il cibo di strada troviamo ristoranti e bar storici, visite in aziende agroalimentari, visite ai produttori di vino, corsi di cucina ecc. La pizza poi conosciuta a livello mondiale, dopo aver avuto anche il riconoscimento Unesco dovrebbe diventare gancio traino per l'intero settore.


Un grazie naturalmente va alla Dott.ssa Roberta Garibaldi per aver esplicitato un argomento, composto anche di molti dati, in modo accessibile a tutti.




lunedì 24 febbraio 2020

Festival del Giornalismo Alimentare Torino 2020- Parole Prelibate



Parole prelibate.



Comincio a raccontare le mie giornate al Festival del Giornalismo Alimentare in Torino 2020 partendo dalla fine. 
Una fine assai colorata e gustosa come solo i grandi maestri dell’arte sanno fare. 
Monet, delicatamente adagiato su mele caramellate che circondano in un grande abbraccio, una coppa di pasta frolla colma di crema pasticcera. In bocca si assaporano gusti nascosti alla vista e all'olfatto. Non racconto oltre perché tutto ciò che ho visto merita decisamente una visita in Liguria, Vallecrosia, dove risiede questa adorabile pasticcera  Paola Chiolini che da Milano è emigrata verso il mare.    Una gita fuori porta questa volta, la farò con rotta nel  suo ristorante, dove l'anima creativa s'intreccia in un connubio con la cucina. Poi  mi riposerò all'ombra del pergolato mangiando tutte le delizie che vengono prodotte.  Le foto dei piatti parlano con la magia che la scansione di un'immagine sa proiettare nella mente e si sentono i profumi che scatenano la voglia di mangiare!




Al di là del salone da pranzo, si potevano riempire i piatti con ottima pasta preparata da Roxana Rondan che ho il piacere e l’onore di conoscere da molti anni ormai. 
E quando mi chiede se ho mangiato e le rispondo che ho preso solo un dolcetto dalla sua dirimpettaia, insiste prendendomi per mano per farmi assaggiare altre delizie.  La ringrazio di cuore, ma siccome non ho fame le chiedo invece di farci una foto, perché in tutti questi anni non ci siamo mai ritratte insieme. Così mi perdona per non aver mangiato! Ma l’assicuro che la prossima volta divorerò almeno due piatti di pastasciutta!