venerdì 14 ottobre 2022

ATTRAVERSO L'ITALIA ATTRAVERSO IL VINO

ATTRAVERSO L'ITALIA ATTRAVERSO IL VINO


GO WINE “AUTOCTONO SI NASCE”

EVENTO IN TORINO 10 OTTOBRE 2022

È stata una sorpresa l’invito ad incontrarci, ricevuto la scorsa settimana da Donna Rosanna, titolare dell’Azienda Vitivinicola Domus Hortae in terra di OrtaNova (FG). Ed eccoci qui di nuovo insieme. Sono trascorsi ben tre anni dall'ultima volta che ci siamo viste e il tempo ha rafforzato la nostra amicizia. Un bellissima famiglia che ha radici salde in un vasto terreno coltivato a vite dai loro antenati. È stato piantato in terra quello che nel cuore del bicchiere raggiunge il palato, ad ogni sorso, dei grandi vini di loro produzione.

Per noi l'evento inizia alle sedici. Il luogo scelto per la rassegna è il Turin Palace Hotel dove allo scoccare dell'ora stabilita io e il mio marito raggiungiamo la sala allestita con tavoli lungo il perimetro, dove in bella vista le aziende espositrici hanno predisposto tutto per gli assaggi, idem è stato preparato al centro.


Iniziamo da LA TRIBULEIRA.

Come si fa a non essere attratti da questo nome?

Per i non piemontesi è solo un nome e nulla più.

Per noi di terra piemontese “tribulè” significa fatica. Domando subito perché è stato scelto questo nome ad Elisa, che rappresenta l'azienda. Lei perno fondamentale, fulcro del futuro, con entusiasmo ci racconta del suo amore, della sua passione per il vino e che il lavoro che è dietro a ogni bottiglia, racchiude la fatica. Questo però rappresenta anche la voglia di continuare la passione di famiglia che nel 2000 ha deciso di produrre vino dalle loro uve, rispettando il territorio. Quindi no ai diserbanti, no agli insetticidi. La vite cresce in un ambiente sano, sulle colline, quelle delle Langhe. Quelle Langhe che Pavese ci illustra nei suoi racconti, quelle colline che ora sono diventate patrimonio dell'Unesco.

Qui a “LA TRIBULEIRA” rappresentano ancora solo e sempre il territorio, dove il saper fare si traduce in vini decisamente buoni che meritano diritto di stampa!

Abbiamo assaggiato il “Nascetta” e “Albarossa”. Ad Elisa Gallo (titolare insieme ai suoi fratelli), abbiamo promesso che un fine settimana lo faremo sicuramente a breve, fra le sue uve passite che regalano uno splendido bianco e fra gli altri suoi vini. Aggiungo: complimenti per le etichette. Molto curate, molto particolari. Si vede il segno del distinguo!



Dal Nord passiamo al Centro Italia, in terra di Chieti, Ortona, presso CITRA. Ad accoglierci è Gennarino che fa parte del commerciale. Ci spiega che CITRA è una realtà vitivinicola composta da 3000 soci in terra d'Abruzzo, terra di mezzo, non siamo nel paese degli Hobbit, siamo in Abruzzo dove i legami di un tempo restano vivi ancora oggi, qui ci si aiuta. C'è il rispetto per il lavoro, per l'amicizia, per la forza nello stare insieme nelle stesse 9 importanti cantine, da ben 49 anni! Gli ettari coltivati sono 6000 ma se li suddividiamo per il numero degli associati, vediamo che ogni famiglia ha circa 2 ettari di cui prendersi cura. Questo comporta stabilire con la terra uno speciale accordo, direi quasi genetico. Io contadino rispetto te natura e ti affido le mie viti affinché tu le cresca nel sano e robusto vivere che si chiama semplicità; fondata sui millenari principi che queste terre hanno saputo dare a chi le coltiva.

L'eccellenza dei vini hanno nomi come “Cerasuolo, Pecorino, Passerina, ecc”.

Se non li conoscete ancora, sono sicuramente da provare. Noi abbiamo assaggiato Pecorino sia nella versione fermo, che spumante brut 12 mesi. Va detto che non aspetteremo invece 12 mesi per far loro visita in consorzio anche perché sarebbe male non conoscere il resto della loro grande e amabile produzione. A quanto detto va ancora aggiunto che mi è piaciuta molto la loro iniziativa editoriale che porta il nome di Codice Citra dove si parla di questi vignaioli che si sono inventati pure un concorso fotografico per i loro soci dal nome “Scatti in vigna” dedicato alla loro vendemmia.


MONTALBERA

Ti conosciamo per la tua eccellenza. Per i tuoi ripetuti traguardi.

Per i tuoi successi che si ripetono ogni anno: “I tre bicchieri del Gambero Rosso 2022 assegnati al Laccento”.




Perché abbiamo creduto in te portandoti in dono in USA e UK ai nostri amici come grande rappresentante della nostra bella Italia, ma soprattutto come portabandiera per il nostro Piemonte, la nostra Terra Madre. E qui, allo Stand, abbiamo incontrato Laura che amabilmente ci ha presentato i suoi vini, le sue prelibatezze come si fa quando si parla dei successi ottenuti dai figli. Questa giovanissima ragazza ha saputo intrattenerci a lungo, anche se noi siamo già dei conoscitori del marchio MONTALBERA che è di proprietà della Famiglia Morando. E questo suo fare, a mio parere, è un segno che va apprezzato molto perché col il suo sapere ha catturato non solo noi, ma anche molti altri astanti.

Certo è che MONTALBERA non ha bisogno di parole, sono i fatti che parlano.

Le bottiglie prodotte, le cantine dove con passione i vini vengono coccolati fino a che possano essere versati nei calici dei consumatori; allora è lì che la magia si rinnova!

Quando il nettare degli dei tocca il calice, effluvi di sapori, di toni, di profumi salgono alle narici e rapiscono il bevitore.

Cosa abbiamo assaggiato? Il “Nebbiolo e Laccento”.

Il Nebbiolo è il nuovo divo.

Battezzato: “Il Don”, perchè le uve provengono dalla vigna di Don Bosco in località Montemagno dentro i 110 ettari di proprietà della famiglia. Un vino che potrebbe avere “Eccellente” come secondo nome; quando dalla bottiglia scende nel bicchiere sprigiona la sua intensità, i suoi profumi unici che gli conferiscono quella ineguagliabile  targa MONTALBERA. Se questa produzione voleva essere una sfida, allora posso affermare che la sfida stata superata a pieni voti!

Ci saremmo dovuti fermare non 2 ore, ma una settimana almeno a questo banco. Ampia gamma viene offerta come dal catalogo in visione. 

MONTALBERA, giuro che non sono di parte, ma è per me qualità superiore.          Niente altro da aggiungere se non: “ Chapeau”! Solo questo! Direi che è tutto.


Ancora al Nord il giro del tavolo centrale riprende e ci porta in Friuli Venezia Giulia, da BULFON. Terra nei pressi del fiume Tagliamento, tra Spilinbergo e San Daniele del Friuli. E' Luisa che ci accoglie, la moglie del titolare impegnatissimo con altri assaggiatori. Con lei abbiamo avuto una piacevole conversazione circa lo spirito dell'azienda volto al recupero di quei vitigni autoctoni in via di estinzione. Il salvare queste viti, la perseveranza in questo obiettivo è valso alla BULFON un riconoscimento come Benemerito della vitivinicoltura italiana. Solo 11 ettari dove hanno rivisto la luce questi vitigni dimenticati, le cure continue fatte di un incessante lavoro hanno dato ottimi frutti. La sostenibilità, la potatura e la raccolta portata avanti da sapienti mani, l'attenzione alla natura in toto, la voglia di migliorare caratterizzano la missione aziendale. Ed è così che abbiamo assaporato “Ucelùt e Sciaglìn”, diversi come struttura, come i vitigni, ma fuori di ogni dubbio da provare. Certo è che visiteremo la loro cantina dedicando tempo e attenzione perché lo meritano veramente!





Poi ancora una sosta in Friuli da IL RONCAL. Qui siamo a Cividale del Friuli, la zona di vigna si trova sul Colle Montello dove vengono coltivati 20 ettari terrazzati.

Angelica del marketing office ci ha accolto con il prelibato “Refosco dal peduncolo Rosso” del 2018. Anche lei, donna saggia, con la voglia di divulgare il suo sapere dentro, ci ha accompagnato in un viaggio virtuale dentro le sue cantine, con esaustive spiegazioni.

Il Refosco è considerato il re tra i vini rossi friulani. Il tannino si sente ed è vellutato, profuma di mora selvatica, di prugna e anche di viola.

Quindi in alto i calici e “Prosit” visto che siamo in terra di confine.

Un secondo brindisi l'abbiamo fatto con “Schioppettino”.

Andremo a trovarla e passeremo almeno un giorno in visita nei suoi appezzamenti, guardando quanto amore e rispetto anche questa azienda ha verso il territorio. Verso quello che ha ereditato e onorato con il lavoro delle nuove generazioni che con dedizione hanno portato in alto i valori acquisiti da chi li ha preceduti. Ecco questi ragazzi secondo me rappresentano la migliore gioventù. Giovani diligenti giorno dopo giorno hanno preso le redini dell'azienda conservando il puro valore della qualità nel rispetto dei fondatori. In loro è riposto il futuro, sono sicura sia in ottime mani. Bravi! Arriviamo prima o poi!


Il giro in sala si conclude in terra di Puglia, nel Tavoliere, dove il sole fa maturare quegli acini pieni di sapore, di gusto che poi trabocca nei bicchieri.

E' DOMUS HORTAE.

Donna Rosanna è la proprietaria insieme al suo coniuge di una grande azienda del Sud che ha creduto nella tradizione, conservando i principi fondamentali e i risultati sono davanti ai nostri occhi, dentro le loro bottiglie.

 Successi, premi, riconoscimenti, ma questo è ovvio perché tutti i loro vini sono da gustare. Anche il rispetto del territorio è alla base della loro coltivazione. Ci ha offerto l'assaggio del “Ti Estì”, prodotto con le uve Minutolo, un vitigno pugliese che dona un bianco fresco, floreale con note che vanno dalla pesca alla frutta esotica.

Un grande plauso a questa famiglia che con sacrifici ha portato sugli scaffali d' Italia i loro pregiati vini. Non sto ad elencarli, perché scoprirli per voi lettori sarà una gioia!


L'evento promosso da GO WINE, pur non sufficientemente pubblicizzato è stato un successo. In questa kermesse quando parla il perlage, quando senti gli esperti del settore che addestrati alla degustazione parlano di affinamento, di barricato, bel bouquet, dello charmat, del cuvée, dell'equilibrato, dell'etereo, dell'evanescente, del fine, del fragrante, del fruttato... potrei continuare fino alla zeta, ti accorgi di essere nel posto giusto, dove tutti parlano la stessa lingua.

Tutti parlano del vino, del loro vino e lo fanno riuscendoti a trasportare nei loro territori, orgogliosi di esserne parte.

Ogni coltivatore, ogni produttore incontrato ci ha menzionato quale attenzione e quali cure riserva alle sue vigne per ottenere i migliori frutti che generano i migliori vini.

Il cuore, la terra, la volontà, la passione sono alla base della produzione dei grandi vini.                                                                                                                                      Inutile  girarci intorno, non c'è la cornice qui, non è un quadro, qui non è altro che il saper fare. I prodotti lo dimostrano.                                                                                    Vini esclusivi per chi ama sorseggiarli e unirli al cibo, che insieme sono il simbolo della nostra Italia!

Atmosfere uniche!

Provateli e fatemi sapere.

L'esclusività è solo italiana!



Germana Blandin Savoia

Torino, 10 Ottobre 2022