Sono nato il 27 Settembre 1920. Sì avete capito bene un
secolo fa.
La prima guerra mondiale era appena finita e i miei genitori poveri
in canna hanno cercato di costruire una famiglia. Le cose poi non sono andate
bene: mi hanno mandato al fronte e non avevo ancora compiuto i venti anni. Uno
zaino pesantissimo un fucile in mano con le bombe che cadevano intorno a noi. 5
lunghissimi anni di guerra. Avevo amici da tutta Italia con me, ci tenevamo su
di morale ma ogni giorno alla conta qualcuno di loro non c’era già più. La
guerra ha mietuto il meglio della gioventù italiana. Poi un giorno mi è
arrivato un congedo di tre giorni: mio padre era morto. Il tempo impiegato per
raggiungere casa è stato troppo, non l’ho potuto neanche salutare, c’era già la
lapide al cimitero. Ritornato indietro per non superare i giorni di permesso
pena la gattabuia, ho imbracciato di nuovo il fucile per difendere la mia Sacra
Patria. Ero nel Genio Guastatori, restano amari i ricordi per gli anni della
guerra. Cinque anni per un giovane uomo sono troppo lunghi, ma ho sempre
pensato che per i richiamati doveva essere peggio! Tolti dalle loro case, dalle
mogli, strappati ai figli andavano dicendo che se, fossero ritornati vivi, i
figli non li avrebbero riconosciuti. Ci siamo battuti come dei leoni, con
equipaggiamenti inadeguati ma nel cuore la certezza di riuscire a portare
indietro la pelle. Sporchi, con i pidocchi che ci mangiavano vivi, magri dagli
sforzi da sostenere e con il rancio anche scarso non ci siamo mai persi di
coraggio. La volontà di vivere non ci ha mai abbandonato anche se ho visto il
diavolo camminare! Raccontare tutte le sciagure sarebbe troppo triste per chi
ascolta, sappiate solo che ogni notte fino alla mia morte al 30 novembre
2008 sognavo di essere al fronte dove gli amici mi morivano dilaniati dalle
schegge e io non riuscivo a salvarli. Credetemi non ho mai augurato a nessuno
quello che ho vissuto.
Questo era il mio Papi. Giovanni
Battista Blandin Savoia.
Auguri per oggi la festa del papà e scusami se non
posso neanche portarti un fiore perché al camposanto non posso andare, ma
con tutto il mio cuore ti penso ogni giorno e così sarà sempre.