lunedì 20 maggio 2019

MARCH CHAGALL - ASTI

FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger



MARCH CHAGALL - ASTI



La mostra ha da poco aperto i battenti ma è già un successo di pubblico e opinioni.
Chagall lo conosco da tempo e lo amo nei suoi capolavori ispirati alla vita popolare della Russia.

Tracce di piccoli animali si celano nelle sue acqueforti. Nel 1952 ha realizzato le illustrazioni per le fiabe di Jean de La Fontaine. Le interpreta con i suoi occhi di bimbo sognante.

La sua infanzia continua ad emergere. Comunica ottimismo e ilarità anche nel bianco e nero ma lui vive a colori.

E tramite proprio alla scelta di colori vivaci e brillantissimi che lascia nei suoi quadri l'impronta di un uomo che non vuole diventare grande perché conserva in ogni dipinto la visione di un fanciullo.

Nella sua fantasia e nella sua ingenuità propria dei bambini riesce a trasmetterci il suo io al di là di qualunque cosa dipinga che si tratti di illustrare la Bibbia o si passi al "Sogno di una estate", lui dipinge sogni non realtà.

E' il pitturare fiabesco che lo distingue dagli altri.

Passano gli anni ma la fiaba e il gioco per lui sono perenni.

Guerra e pace non hanno  confini.

Il mondo è solo magia e il suo magico vivere rappresenta l'arte senza confini.

Rassegna da non perdere!
Parola di Chagall!






30 Settembre 2018






domenica 19 maggio 2019

I migliori vini italiani 17 - 19 Maggio 2019

FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger


I MIGLIORI VINI ITALIANI 

di LUCA MARONI

Torino 17 - 19 Maggio 2019
Palazzo Saluzzo Paesana



Bellissima serata ieri alla scoperta organolettica dei migliori vini.
Rassegna da non perdere!
Competenze dei produttori raccontate amabilmente come l'arte di vinificare ci hanno accompagnato lungo tutta la sera.
Un viaggio attraverso l'Italia del vino rappresentata quest'anno dalla Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Veneto, degustazioni guidate, Food, Wine Bar, ed inoltre Associazione Collezionisti Cavatappi, Gusti della Tuscia, il forno di Luca Scarcella di Torino.
Il giro fra le sale ammantate dei preziosi vini lo condivido con mio marito nonché mio fotografo personale. 
Quest'anno la rassegna si svolge in un suggestivo palazzo che conserva i fasti di un tempo andato, colto dagli scatti fotografici dove la sua bellezza è catturata nei fotogrammi da cui traspare il culto del saper vivere.
Iniziamo gli assaggi con il Pinot Nero dell'Azienda Ruinello rappresentata dalla proprietaria Donna Roberta Achilli che ci illustra le diverse produzioni dei suoi venti ettari, proseguiamo con lo spumante metodo classico, per terminare con LupoNero una Bonarda caratteristica dell'Oltrepò Pavese.
Ci fermiamo a salutare Antonio Bellicoso e accettiamo un Amor Mio. Il vino scende che è un piacere ma arde nello stomaco quindi ci accostiamo ai tavoli per alternare il bere con mini crackers, e mini fettine di pane.
Quest'anno troviamo nuovi volti con cui dialogare, una sosta da Batasiolo dove gustiamo Barolo e Nebbiolo e che c'invita alle prossime degustazioni in giro per il Piemonte.
Un'altra fermata da Donna Rosanna Melchionda titolare dell'Azienda Domus Hortae di Foggia, l'affascinate dama ci porta virtualmente nella sua terra con i suoi racconti mentre centelliniamo il suo Kia Ros. Amante della storia a tal punto che i nomi dei suoi vini anticipano gli inebrianti momenti celebrati nel passato e gustati nel presente.
Tutta la sua famiglia è coinvolta con dedizione all'arte della vinificazione fin dal 1788 e loro sono i rappresentanti dell'ultima generazione orgogliosa del saper fare!
Passiamo nella sala seguente e ritroviamo l'Azienda Montalbera nota a noi da anni, quest'anno il portabandiera è affidato al Sommelier Alberto Cotti che oltre ad essere un magnifico intrattenitore e un grande esperto della sua materia è anche Dottore in Geologia specializzato in Terroir.
Da lui cominciamo subito con Nuda, il Barbera con cui quest'anno abbiamo festeggiato il nostro Natale, poi passiamo al Ruchè, chiediamo il bianco Calypsos ma poi ci inoltriamo in una piacevole chiacchierata come fossimo amici datati. Gli rinnoviamo gli elogi per i vini Montalbera e gli diciamo che nostra figlia li ha spediti ai suoi amici in Londra, in Irlanda e in USA.
Non ci possiamo fare nulla ma da questi vini siamo affascinati dal primo anno che li abbiamo bevuti.
Una breve sosta per una Falanghina presso l'Azienda Antica Hirpinia e poi prima di terminare sostiamo a Ca' Botta dove i titolari provengono da Mosca, lui un ingegnere aeronautico lei amabile Signora del Vino che ammalia col suo dire: della sua tenuta acquistata nella zona più alta della Valpollicella e spiega che la concentrazione del vino è dovuta all'appassimento protratto grazie alla ventilazione naturale del luogo alto in cui sono. Ci danno un assaggio della loro rassegna partendo da un Amarone Tenuta Cajò, Pian di Mezzo un Amarone Riserva, Torcinato un Vapolicella DOC Superiore, Costa Rossa un Valpolicella Ripasso DOC Superiore. Fra un vino e l'altro ci concediamo un grissino per apprezzarli meglio.
Questo è tutto, ma tutto questo non sarebbe possibile senza il Dottor Luca Maroni, Dott.ssa Francesca Romana Maroni, Dott.ssa Claudia Caporale che ringraziamo per l'invito e per aver trascorso una piacevole serata in compagnia di tantissimi nuovi vini che sicuramente saranno sulla nostra tavola dopo l'ordinazione!



Torino, 19/05/2019

venerdì 17 maggio 2019

Intervista al più giovane editore Salone del Libro di Torino 2018


FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger

Intervista a tutto tondo al più giovane editore del Salone del Libro di Torino 2018


Giorni fa ho avuto il piacere di scambiare alcune parole con lui.
Mi ha colpito il fatto che detesta gli editori che si lamentano e si piangono addosso. Perché così non è. Non serve a nulla. Occorre invece determinazione, forza di volontà e la voglia di fare. “Se sei bravo vendi, il resto sono scuse”. Osservazione positiva e valente, quindi adesso raccontami di te…
Nome: Lorenzo.
Cognome: Vitelli.
Età: 25 anni.
Casa Editrice: GOG di Roma.
“Il mondo universitario non mi stimolava”, inizia così… e vengo a sapere che all’età di 21 anni ha iniziato quest’avventura. Prosegue: “Mi sono laureato con la triennale adesso devo dare la Tesi in Filosofia Magistrale. Il paradosso è che tranne i libri di scuola fino a 18 anni non ho mai letto un libro. Per sbaglio sono incappato in Sartre “Il muro”, e da lì ho capito che dentro i libri ci sta’ più vita che fuori, cose che non avevo mai notato. Ti mettono le parole dentro, vedi e noti più dettagli della vita, arricchisci il tuo universo interiore.
Dopo ho letto tutto: da Platone a Houellebecq (pseudonimo di Michel Thomas).
Ho tentato per la Normale di Pisa, sono passato per Storia dell’Arte e Letteratura Italiana, ma non per Filosofia, quindi ho ripiegato sulla Sapienza di Roma. Tu entri a Villa Mirafiori ed è come entrassi in un mondo a parte, chiuso in se stesso, sterile, lontano dalla vita reale.
Quindi fare l’editore è per me: … rappresenta dare carne alle idee”.
“No per passione, ma i libri li odio, per cui li vendo, sono in conflitto, sono un ospite scomodo che mi occupa spazio”.
Gli chiedo: “E allora gli e-book?”. Lascio cadere la domanda perché siamo circondati da affamati lettori e mi ritiro sul mio foglio per mettere in bella copia quanto mi ha detto.
Mi ha fatto piacere leggere fra le righe del suo discorso, che in pratica se diamo ai lettori ciò che vogliono e chiedono: loro sono soddisfatti e lo stesso può dirsi per l’editore!
Questo è tutto per il Salone del Libro di Torino 2018!



Interviste Salone del Libro di Torino 2018


FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger







SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2018 - INTERVISTE -
Oggi 11 Maggio 2018 Venerdì – le domande:
  1. In Tv stamattina Rai 1 ha definito questo Salone “internazionale”, Lei cosa ne pensa a riguardo?
  2. Cosa suggerirebbe agli organizzatori se potesse?
  3. Come giudica il suo transito al Salone del Libro per la sua Casa Editrice?
Le risposte di:
Giovanna Mancini Editore “Il Ciliegio” al PAD. 2 Stand M114
  1. E’ vero. Torino è Torino!
  2. Di essere più organizzato. Nel comunicato di allestimento degli stand l’orario era fino alle 20,00 invece alle 19,00 siamo dovuti uscire! Al mattino, il giorno dell’apertura era ancora tutto sporco. Devo dire però è la prima volta che capita. Penso sia dovuto alla fretta organizzativa.
  3. Oltre alla vendita, contano i contatti e qui ne abbiamo sempre molti: dall’ufficio stampa, al libraio, all’editore, alle agenzie letterarie, stampatori, illustratori e autori in cerca di un editore!

Dott.ssa Francesca Fazzi Editore “Maria Pacini Fazzi Ed.” al PAD. 1 Stand B60
  1. E’ una grande opportunità l’International Book Forum. Direi proprio di sì.
  2. Quest’anno io ritengo che il rientro di alcuni grandi editori vada valutato positivamente per Torino. E questo va interpretato con successo. Però consiglierei agli organizzatori di tenere fede al mandato che riconosce l’attenzione alla piccola e media editoria. Quindi di non penalizzare i piccoli a discapito dei grandi. Ad esempio la conferma dello stand è arrivata tardivamente e questo ha inficiato il nostro lavoro organizzativo a caduta. Per la precisione una settimana prima del 10/05/2018 è troppo poco.
  3. Il Salone di Torino è sempre un’opportunità per il confronto con il pubblico. Quest’anno sono particolarmente felice di essere qui anche perché Lucca Comix è ospite del Salone, perché anch’io sono lucchese. L’ultima uscita della Collana “Italiane” che presento è Rita Levi Montalcini, quindi una grande torinese, scritto da una torinese. E anche per questo sono contenta di essere qui.

He Qing – Kimmy per “China National Pubblications Import & Export Cooperation” al PAD. 3 Stand R22
  1. Secondo me questo Salone è una bella occasione per noi per introdurre e mostrare la nostra cultura.
  2. Dentro questa fiera si organizza già abbastanza, ma il modo di entrare e fare i controlli di sicurezza devono migliorare. Ad esempio noi espositori non possiamo fare la fila di ½ o fino a 40 minuti per entrare.
  3. Questo salone dà un’opportunità alla nostra Azienda di far conoscere e anche promuovere la collaborazione, quindi l’interscambio fra i due Paesi. Tante Case Editrici e tanti autori vogliono esplorare il mercato Cinese e questo anche per loro è una bellissima occasione.
Dott. Raffaello Avanzini Editore “Newton Compton Editori” al PAD. 2 Stand J71
  1. E’ giusto. Sì, confermo. In tutti questi anni si è lavorato per questo. Un bello scambio per tutti all’estero.
  2. Troppe cose. Meglio non rispondere.
  3. Positivo. Facciamo il Salone dal primo anno. Positivo sempre per il pubblico e autori.
Grazie mille agli Editori per avermi concesso il loro prezioso tempo, senza aver chiesto loro un appuntamento come sarebbe dovuto, ma si sa il Salone del Libro è anche fermento.
Fermento di gente, ma soprattutto di idee, di parole colte o sussurrate, di risate dei bimbi e dei grandi, di gioia per vedere il proprio libro stampato o per sentire leggere i propri scritti.
E’ con questo spirito che posso aggiungere solo che è sempre bello partecipare perché ogni anno si conoscono nuove persone e questo è importante per tutti noi!






Parma Salone del Camper 2017


FIRST TIME di Germana Blandin Savoia

PARMA SALONE DEL CAMPER 2017
Girare il mondo è un po’ l’ambizione di tutti e poterlo fare con la casa dietro è fantastico.
Stare in ogni dove con la propria famiglia e i propri adorati animali è quanto puoi realizzare con il camper. Spingersi ad esempio a Capo Nord e cercare poi le tracce di Odino fino a lambire la Russia, andare ovunque.
Il camper rappresenta la libertà d’agire, il desiderio di condivisione. S’impara quanto sia preziosa l’acqua, quindi ad usarla con parsimonia. E’ il bene più prezioso al mondo e insegnare ai nostri figli che va usata senza sprecarla anche quando si torna a casa è un codice etico da non sottovalutare.
Con il plein air s’impara anche a rispettare la natura, portando a casa i rifiuti, e ad ammirare i luoghi raggiunti senza arrecare danni.
Dopo questa premessa è giusto raccontare quanto il Salone del Camper di Parma edizione 2017 offre.
700 modelli esposti su di un’area di 120.000 mq. + 14,5% di veicoli venduti sei primi mesi del 2017 superando anche la Francia la Germania e il Regno Unito. Numeri che testimoniano una crescita esponenziale anche nell’aumento di produzione degli autocaravan: +22% rispetto al 2015. Questo anche perché il made in Italy viene riconosciuto e apprezzato all’estero difatti bel il 77% della produzione è stato esportato. Questi sono i dati salienti che i produttori soddisfatti hanno comunicato.
Difatti lo spazio dedicato al turismo itinerante si sta imponendo come un traino per l’economia italiana.
Il Salone va visitato e va vissuto. Non sto a raccontare la marca migliore: perché non c’è. Tutte le marche si sono confermate al Top e sono in grado di soddisfare le vostre richieste passando dall’ubicazione degli interni alla spesa da sostenere. Detto questo va ricordato che invece occorre incontrare un buon concessionario a cui rivolgersi. Noi in Piemonte siamo molto fortunati, posso citare l’eccellenza rappresentata da “Grosso Vacanze” che la mia famiglia e io conosciamo da oltre 20 anni. Ma la cosa più sorprendente è che quando si pensa a questa azienda si pensa solo e sempre al Sig. Vincenzo Grosso. Lui è l’azienda. Lui è il è punto cardine di riferimento in cui tutti questi anni è stato al timone. Piemontesi e non si sono affidati a lui. Un consiglio, un suggerimento, ogni piccolo dubbio dopo il suo intervento si affrontava con la consapevolezza dell’aiuto ricevuto.
Mite e schivo riservato, ma con un cuore grande.
Destino vuole che ci siamo incontrati e nonostante siano passati circa 10 anni dall’ultima volta, siamo stati accolti come gli ospiti più importanti da ricevere e abbiamo amabilmente chiacchierato come si fa con gli amici più cari. E’ stato un bel momento che mi piace condividere perché le persone come lui sono rare e incontrarle nella vita rappresenta una vera fortuna.
Qualche news però ci è stata data: ad esempio l’avanguardia tecnologica con cui in concessionario si è posto al pubblico precorrendo i tempi rispetto al resto del mercato e dulcis in fundo il passaggio del testimone dal nostro sig. Grosso al nipote.
Quindi per riassumere: dal fondatore al prosecutore con la stessa passione per questo lavoro, e con loro mi sono fatta fotografare.
Questo è tutto. A voi scoprire il piacere di vivere all’aperto.

Sale iodato riduce le malattie del sistema endocrino - tiroide


FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger

Sale iodato riduce le malattie del sistema endocrino – tiroide

La proposta di aggiungere lo iodio al sale è stata formulata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ci sono aree nel pianeta in cui l’apporto nella dieta di questo minerale è troppo basso e si sa che la carenza può provocare gravi disturbi. Difatti si possono manifestare problemi sullo sviluppo fisico e mentale dei bambini; negli adulti si può incorrere invece nel gozzo endemico, le cui conseguenze posso essere più o meno gravi a seconda dell’età e del sesso. L’uso del sale da cucina in aggiunta agli alimenti è comune in tutto il mondo con un consumo giornaliero, quindi si è pensato di idodurare il sale. Questo rappresenta la soluzione ideale per prevenire la carenza iodica delle popolazioni a rischio. Inoltre il costo di tale operazione è basso, quindi non incide sul costo finale del beneficio.
La razione di iodio indicata è di 150 microgrammi al dì. Bisogna ricordare che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare lo Iodio, per tanto dobbiamo introdurlo con gli alimenti. Tuttavia sono pochi gli alimenti che lo contengono: pesci di mare e crostacei, latte, carne e uova. Nei vegetali e nelle frutta le concentrazioni sono minori. Alla luce di questo, non bisogna pensare di aumentare la dose di sale iodato sugli alimenti da consumare, perché il nostro organismo non ne assorbe più di quanto è necessario, attenzione però al surplus; è vero che viene eliminato con le scorie (urine), ma dosaggi particolarmente elevati possono comunque essere nocivi. Quindi massima attenzione ad esempio nell’uso di integratori a base di alghe marine perché ricchissimi di iodio, e allerta all’uso eccessivo del sale da cucina che sia o meno iodato. Perché l’uso eccessivo di sale provoca: ipertensione, malattie renali, cardiache e dei vasi sanguigni, tumori allo stomaco, osteoporosi.
Introducete poco sale, vivrete meglio e più a lungo.
E’ importante sapere invece, che recenti studi su individui hanno dimostrato che l’uso di sale iodato influisce sulla riduzione delle malattie del sistema endocrino e della tiroide.
Per riassumere: se vogliamo stare in buona salute non dobbiamo superare i 6 grammi di sale iodato al giorno. L’ attenzione va posta nell’acquisto, l’etichetta deve riportare: Sale iodato o sale iodurato, perché il resto è sale marino o sale integrale. Non fate confusione e non lasciatevi confondere.
Alla prossima.







12/01/2017

Riscopriamo i semi di lino


FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger

Riscopriamo i semi di lino
Sembra ieri che il babbo raccontava di un rimedio antico della nonna per “alleggerire il sangue”:
I semi di lino.
La ricetta è semplice: un cucchiaino di semi di lino lasciati in ammollo dalla sera per tutta la notte in un bicchiere di acqua naturale. Bere il mattino seguente a digiuno. Nella notte i principi attivi avranno rilasciato nell’acqua le mucillagini, grassi, proteine, enzimi, vitamine e tracce di acido cianidrico. Ma per noi l’importante è il risultato. L’acqua nel bicchiere risulterà spessa, ossia non sarà più liquida ma grazie alle mucillagini fuoriuscite risulterà densa e globosa quasi gelatinosa. Non c’è da spaventarsi: tutto nella regola. Se non dovesse accadere, i semi potrebbero essere vecchi oppure il tempo di contatto lino/acqua non è stato sufficiente.
Ritorniamo all’efficacia del prodotto.
La nonna diceva che serviva per alleggerire il sangue. Cosa vuol dire? Semplicemente la purificazione delle nostre arterie. Non poco! E’ un rimedio non una cura! Da fare per un mese intero almeno tre volte l’anno.
Io abitualmente sottopongo i miei familiari e me a questo trattamento. Certo mi direte, ma i benefici? A lungo termine dico io. La nonna è vissuta fino a 96 anni non ha mai trascorso un giorno in ospedale, leggeva le preghiere senza occhiali. Sinceramente non è tutto del lino il merito, ma all’alimentazione frugale di un tempo che assicurava benessere fisico. Però io che non ho un’alimentazione frugale ma sana, conservo il primato “credo” di avere 47mg/dl di trigliceridi costante nel tempo!
Il lino è una pianta annuale con fiori blu. Quest’anno alcuni semi li ho piantati nella foto il risultato.
Mia madrina invece “erborista” mi ha insegnato che…

Alla prossima.









13 Ottobre 2016


Prevenzione


FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger

Prevenzione


Il mio percorso scolastico si concluse con il Diploma di Economa Dietista. Mi fu prospettato il proseguo studi per dietista ospedaliera, ma in cuor mio avevo già deciso e capito che l’essere una dietista per sani era la porta aperta per “La Prevenzione”.
Il mio obiettivo lavorativo era ed è: spiegare come tenersi in salute puntando sulla prevenzione.
Poco si fa per prevenire le malattie legate all’alimentazione.
Sarebbe interessante esistesse la figura della “Dietista sul Territorio”. Una figura atta a contribuire al benessere della popolazione. L’idea è semplice come pure l’attuazione.
Imparare a mangiare sano aiuta a migliorare la vita ed evita che patologie come l’obesità dilaghino.
E’ impensabile che le nuove generazioni siano indotte ad evitare cibi spazzatura, perché sono martellati da pubblicità ossessive che inducono a saziarsi con essi.
Se invece per i bimbi e i ragazzi a scuola, durante la mensa, si divulgasse l’educazione alimentare, come facevo io quando ero ispettrice presso le aziende di ristorazione per cui ho lavorato, forse a termine anno scolastico, importanti traguardi sarebbero raggiunti. Fra questi: l’importanza di consumare le verdure tutte.
Prevenire significa per il futuro avere una popolazione forte, quindi una conseguente minore spesa in campo medico. Non è utopico.
Prendersi cura del proprio corpo mangiando sano e il giusto, sarà come vincere una sfida.
Questa non è solo un’opportunità, questa rappresenta la scelta migliore per vivere a lungo, sani e felici.


Alla prossima.







04/11/2016



Piero Angela - Un Mito



FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger


PIERO ANGELA - UN MITO -

31° Salone del Libro di Torino 2018, una coda chilometrica lungo tutta la galleria attendeva per ascoltarlo e sicuramente non tutti saranno riusciti ad entrare in Sala Gialla.
Dal canto mio, l’ho atteso al di fuori della struttura per cogliere gli attimi prima della sua “Lectio Magistralis”.
Un uomo di quasi novant’anni che si proietta con la mente verso il 2050 e ci apre e illustra i futuri scenari del mondo e della vita adeguando il suo linguaggio a chi lo deve ascoltare. Perché lui il più grande divulgatore scientifico ha sempre ancora l’intuito di un ragazzo e fra i giovani ama esplicitare il suo sapere. Di recente collabora con il “Poli” di Torino in un progetto che accoglie insieme a lui delle menti brillanti che portano ai futuri ingegneri quello che sui libri non c’è ma che va imparato perché la vita non è solo fatta di libri e di formule da applicare, perché la vita è scoperta, è preparazione, intuizione e divulgazione. I migliori alunni, circa 400, del Poli sono coinvolti in questo esperimento. Ma tutto è in streaming al fine di poter estendere a tutti gli interessati gli argomenti trattati. Tale iniziativa ha suscitato notevole interesse anche delle altre università italiane.
“Una stimolante esperienza che aprirà le menti al percorso della vita” ci spiega ancora Piero Angela, “Le menti devono essere aperte ma occorre sempre conservare lo spirito critico altrimenti cade il cervello!”. Nel senso che occorre sempre analizzare con il proprio sapere.
Ad esempio non credere a tutti quei fenomeni come il paranormale dove di paranormale non c’è nulla e tutto può essere spiegato e chiarito perché sono solo giochi di prestidigitazione. Anche Gustavo A. Rol viene citato, ci racconta Piero Angela che per ben due volte è stato a casa del grande Rol. Ogni volta è stato deluso. I giochi non riuscivano. E a proposito di Rol una carrellata di testimonianze sullo stesso esperimento condotto non rivelavano mai una concordanza di idee e di pensieri. Tutti gli astanti riportavano diverse versioni pur avendo assistito alla stessa cosa!

Sono curiosa di leggere questo suo ultimo libro che è una rivisitazione con numerosissime pagine aggiunte rispetto alla prima edizione.
Auspico inoltre che il discorso appena concluso del nostro Ospite Piero Angela sia divulgato e tutti possano ascoltarlo perché le sue parole affascinano, attraggono, ci inducono a pensare e riflettere su quei concetti che pensavamo fossero in un certo modo, ma che oggi vediamo sotto altri punti di vista.
Grazie Piero per averci aperto la mente e gli occhi, per averci indotto a cercare oltre il visibile la verità e liberarci dai preconcetti che ci avevano travolti come una slavina per far posto in noi allo studio, alla preparazione, che ci renderanno più forti intellettualmente.


Centodieci è Condivisione


FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger

Percorso formativo di “Centodieci è Condivisione”
Mediolanum Corporate University del 24/02/2017

Il corso si è svolto a Basiglio - Milano 3 presso la Sede Mediolanum Corporate University.
Per caso tempo fa mi ero iscritta al loro sito e l’idea di partecipare ad un giorno di formazione offerto gratuitamente, già da subito mi aveva allettato. Ero dapprima leggermente preoccupata perché mi tornava in mente la pubblicità che regolarmente trovavo nella buca delle lettere, dove un dépliant mi invitava a partecipare ad un viaggio ai Laghi completamente gratis, l’unica condizione era assistere alla presentazione della batteria di pentole. Ho sempre desistito a questi ingannevoli viaggi perché il pericolo di tornare a casa con una valigia piena di pentole era assicurato!
Che una banca ti offra un corso gratis non è cosa normale, sappiamo tutti che non sono enti di beneficienza! Ebbene ho dovuto ricredermi.
“La rivoluzione digitale che trasforma le relazioni”.
Tema centrale i social network e la loro continua evoluzione. Conseguenza analisi del loro corretto utilizzo, del loro funzionamento, rischi e vantaggi per i professionisti e le imprese, ma soprattutto l’importanza che rivestono nelle relazioni e nelle comunicazioni con il pubblico. Si è visto che solo condividendo le proprie idee, meglio se nuove, si possono ottenere e migliorare gli sviluppi del mercato.
Il relatore padrone dell’argomento ha saputo trasmettere le sue competenze trattando le tematiche in modo coinvolgente.
Ha messo in luce ad esempio i punti deboli di un’azienda sul web. Ricordandoci che “noi” siamo l’azienda visto che il cliente identifica prima noi e dopo il logo aziendale. Noi trasmettiamo fiducia, noi siamo in grado di dare risposte esaustive e offriamo sempre il raggiungimento di un ottimo risultato. Sapere anticipare i desideri, non significa essere maghi, è solo la sicurezza e la consapevolezza che traspare dalla nostra persona che fa sì che “noi siamo” e non appariamo. Questo sicuramente può già considerarsi un buon punto di partenza. La differenza fra i venditori la facciamo sempre noi, con passione, che non prospettiamo offerte imperdibili ma solo reali esigenze da soddisfare con i nostri prodotti. E questo fa la differenza.
Se sono competente nella mia materia, sono una persona su cui si può fare affidamento. Da non dimenticare.
Inoltre l’essere costantemente aggiornati significa poter dare il meglio ai nostri interlocutori. E sicuramente sceglieranno noi perché la fiducia non si compra né si vende.
La fiducia si conquista e si concede. Non è semplice concederla come non è semplice riscuoterla. Però va detto che: nutrirla per un venditore è affidarsi a lui, quindi essere consapevoli che agirà per il nostro bene; questo ci rassicura e ci inorgoglisce perché mette a frutto il suo sapere per noi.
Avere talento dunque, contribuisce a farsi apprezzare.
Ho imparato molto e rispolverato concetti sopiti. Peccato non avere un’azienda per cui lavorare, a cui offrire il mio valore aggiunto.

Parliamo di diete


FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger

Parliamo di diete



Apri una rivista e immancabilmente trovi pagine intere dedicate alle diete. Bene, parliamone.
Generalmente, l’articolo è associato alle immagini di dive patinate che sfoggiano corpi tonici senza un filo di grasso.
Da Londra l’ultima novità: “80:20”.
Direi che si tratta come sempre, di esibire i risultati vantati da pochi, per indurre i molti ad abboccare. Vediamo in cosa consiste: mangiare per l’80% della settimana, cibi salutari e concedersi il 20% con quello che si vuole.
Qui viene avallata la possibilità di ingurgitare cibo spazzatura, senza doversi sentire in colpa. Certo è che, se nel 20% di libertà, infiliamo una torta intera, invece di una fetta, non raggiungeremo mai le statuarie figure celebrate.
La dieta è equilibrio.
Ognuno di noi è diverso da ogni altro individuo. Ogni persona ha il suo metabolismo. Impariamo a difenderci da tutto quello che troviamo scritto sui giornali o sentiamo in giro. Se il nostro organismo ha bisogno di dimagrire, rivolgiamoci esclusivamente ad un medico specializzato.
Non mi stancherò mai di ripeterlo.
Se ognuno di noi ha misure diverse, e quindi taglie diverse, non ci può essere una misura unica da indossare. La stessa cosa, vale per come si vogliono far passare le diete in voga. Non esiste il fatto di adattare una dieta a tutti. Esiste invece la possibilità di avere una dieta per ognuno di noi, secondo le nostre necessità, che sono uniche. Recatevi da chi è competente. Ovviamente questa è solo la mia modesta opinione e quindi…

Alla prossima.








28/10/2016

Panino o mensa?


FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger


Panino o mensa?




La Cassazione autorizza a portare il pranzo da casa. Gli alunni intervistati concordi dicono: il pranzo della mamma è migliore di quello della mensa. Cuori di mamma! Analizziamo invece la carica batterica che si può scatenare. Se tutto va bene e siete una madre poliedrica che lavora, vi alzerete alle 6 del mattino per preparare il pranzo dei vostri figli. Questo lo farete una settimana e forse arriverete alla seconda settimana. Poi però sarete combattute dal pensiero: invece di cucinare al mattino è più semplice inscatolare la cena e proporla ai ragazzi il giorno successivo. Carica batterica? Siamo a settembre con ancora 30°. Il “baracchino” in acciaio inossidabile dove avrete separato il primo dal secondo resterà nello zaino dalle 7,00 del mattino fino verso le 13,30/14,00. Siete sicure che il vostro cibo sia ancora sano? Attenzione che i batteri potrebbero essere aumentati troppo!
Se invece siete mamme sbrigative e confezionate solo panini per il pranzo degli alunni: vale lo stesso discorso. Emerge inoltre che emarginerete i vostri figli creando uno stress che sicuramente può essere evitato facendo usufruire loro del servizio mensa. Occorre sfatare che il pasto è scarso, freddo e inadeguato. Dietro i pasti giornalieri c’è lo studio delle dietiste del LARN. Il menù prima di essere erogato deve essere approvato dall’ASL di competenza. Il pasto è idoneo all’età dei ragazzi a cui è destinato. Esistono regole che vietano la distribuzione del cibo se questi non rientrano nei parametri stabiliti dall’HACCP. Va ricordato inoltre che la varietà dei piatti proposti aiuta la conoscenza di tutti i generi alimentari.
Massima allerta consiglierei per il cibo che con amore preparate. Massima sicurezza al cibo distribuito in mensa. La scelta a voi.

Alla prossima.








27 Settembre 2016

OBESITA'


FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger



OBESITA'




Impariamo a conoscerla.
Il nostro tessuto adiposo è la scorta di energia per l’organismo. Ci serve come una riserva da usare quando il nostro corpo ne ha bisogno. Nelle persone obese, viene evidenziato un accumulo del tessuto adiposo a carattere patologico. Questo vuol dire che il tessuto adiposo accumulato è il risultato di un disequilibrio tra le sostanze assunte e l’utilizzo di quelle di deposito.
Quindi come ho già detto: l’Obesità è una malattia.
E’ invece sbagliato considerarla un vizio o una colpa.
Le cause scatenanti sono molteplici: genetiche, comportamentali, ambientali e di carattere psicologico. Studi epidemiologici fatti da poco, fanno rilevare che ormai si deve parlare di “Globesity”, tanto è diffusa questa malattia.
Ottimista quale sono, vorrei infondere fiducia perché auspico che i bambini e i giovani imparino a mangiare in modo corretto affinché per il prossimo futuro, l’Obesità sia solo un ricordo e per i medici un ripasso di una patologia ormai sconfitta.
A tal proposito sarebbe auspicabile che l’educazione alimentare fosse presa in considerazione seriamente. Ma non solo: dovrebbe essere divulgata da chi ha le competenze per farlo.
Alla prossima.










24 Ottobre 2016

L'OBESITA'



FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger


L'OBESITA'



Torno a parlarne dopo aver visto in televisione uno sconcertante servizio, in cui giovani donne volutamente ingrassano fino a far scoppiare le camicette indossate. Sarà per il denaro che evidentemente si procurano postando i loro video in rete. Certo è, che rovinare il proprio corpo e la propria salute ingurgitando di tutto per aumentare rapidamente giro vita, fianchi, cosce non è da persone consapevoli del “male” che s’infliggono. Basta che ci guardiamo intorno ogni volta che usciamo, quanti sono in sovrappeso? Quanti sono ormai obesi? E quanti sono i bambini in questi stadi? Provate a contarli nel tempo di dieci minuti. Il risultato sarà sicuramente in un numero che raggiunge la decina. Se a questi, ora dobbiamo aggiungere la folta schiera di queste ragazze che con il mezzuccio di apparire saranno a breve le nuove obese della rete, potrei senza sbagliare dire che la professione futura duratura, sarà quella del medico chirurgo specializzato nella chirurgia dell’obesità.
Sono i dati spaventosi che m’inducono ad affermarlo.
Occorre evidenziare che oltre alle patologie rammentate nel precedente articolo, vanno aggiunte: la sindrome metabolica, le malattie respiratorie, le apnee notturne, i problemi articolari e quelli ortopedici. A tutto questo va detto poi, che recenti studi hanno evidenziato la maggiore incidenza dei tumori negli obesi.
Alla prossima.









10 Ottobre 2016


Alimentazione e tumore: tra scienza e salute



FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger

Alimentazione e tumore: tra scienza e salute
E’ il titolo del grande evento svoltosi l’11 Novembre 2016 presso l’Aula Magna delle Molinette di Torino. Una giornata di studio, condotta con competenza ed entusiasmo da docenti e relatori. Vari gli argomenti scientifici trattati, fino ad arrivare alla correlazione fra l’assunzione di taluni cibi e lo sviluppo di tumori. Attenzione ad esempio se pensiamo di consumare la selvaggina per mangiare sano: siamo dei poveri illusi. Gli animali selvatici sono indicatori dell’ambiente inquinato, pertanto ingeriamo più diossina di quanto mai potessimo immaginare!
Ricordiamoci che se l’ambiente è malato, il cibo non è sicuro!
Anche nel latte il livello di diossina può essere altissimo. Se invece volessimo andare a pescare, vi è da segnalare un allerta per il pesce siluro che ha ormai invaso il nostro paese. Le sue carni presentano una saturazione dei prodotti chimici riversati nei corsi d’acqua, e se a questo, aggiungiamo che il pesce siluro può vivere fino a 60 anni, allora il consiglio è: starne alla larga! E il cinghiale? Nel nostro Piemonte, in questi prolifici mammiferi, sono state trovate dosi ragguardevoli di cesio accumulate nei loro muscoli.
L’effetto tossico contenuto in alcuni alimenti che ingeriamo, passa alla progenie!
Allora cosa possiamo mangiare, ancora?
E’ acclarato che il consumo smodato di alcuni alimenti, contribuisce allo sviluppo di patologie tumorali. Come pure è significativo il risultato negativo sui materiali a contatto con gli alimenti.
Come ci possiamo difendere?
Le letterature scientifiche hanno dimostrato che la prevenzione dei tumori, può essere in parte attivata modificando le abitudini alimentari.
La priorità è, e resta, la prevenzione.
Mangiare il giusto, leggere le etichette, cucinare sano, non fumare, non abusare con l’alcool e fare esercizio fisico con regolarità. Non cercare su internet le ricette per il vivere sano, bene, e a lungo ma affidarsi ai medici, quando sintomi che non si accusavano prima, appaiono. Affidarsi SEMPRE a chi può dare informazioni corrette e complete. Porre la fiducia in chi ha studiato per aiutarci a sconfiggere le malattie. Il medico specializzato in dietetica, lavora in sinergia con l’oncologo, con lo psicologo, farmacologo, dietista, infermiere; insomma, c’è un’intera squadra pronta a fugare i dubbi che insorgono, con serietà ed esperienza.
Allora qual è il messaggio che ci portiamo a casa dopo una lunga giornata di studio?
Sicuramente la scienza deve proseguire nella ricerca, per fornirci le risposte. Ma è indubbio che i medici sono preposti a gestire quel patrimonio che si chiama “essere umano” nella sua interezza. E proprio perché è un patrimonio, --l’essere umano -- lo difendono dagli aggressori patogeni e lo seguono in tutte le fasi necessarie a superare le malattie manifestate. Vediamo di non dimenticarcelo!
12 Novembre 2016

Kuniyoshi







FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger
KUNIYOSHI

Con Kuniyoshi ritorno a parlare di arte.
A Milano presso il Museo della Permanente per la prima volta in Italia vengono esposte le sue opere.
Sono 165. Un curato allestimento: l’ottima luce mette in risalto la policromia e il delicato tocco dell’autore.
Se penso che è nato nel 1797 pare impossibile che precorra i tempi del surrealismo di Tanguy e delle visioni di Escher. Oso ed azzardo a dire che alcune volte sembra l’antesignano di Picasso.
Usa la tecnica della silografia policroma. Generalmente la si vede in bianco e nero o al massimo tre o quattro colori. Qui troviamo tutta la tavolozza esposta.
Minuzioso e preciso all’inverosimile, i suoi componimenti per svolgersi a volte coinvolgono l’uso di più fogli.
E’ eccezionale nel realizzare questa tecnica. Va aggiunto anche che l’enorme inventiva genera la sua peculiarità per cui viene collocato dai critici d’arte come: “Maestro visionario del mondo fluttuante”.
Questa mostra raccoglie le sue opere provenienti da ogni parte del Giappone.
Il percorso si snoda in 5 tematiche: “Beltà, Paesaggi, Eroi e guerrieri, Animali e parodie, Gatti”.
Divenuto famoso per aver illustrato un best-sellers pubblicato alla fine del ’700 in Cina e Giappone dove ha dato forma ai 108 eroi della saga che da noi è poi stata edita con il titolo: “I briganti”.
Guardare i suoi capolavori significa immergersi in un mondo lontano dal nostro ma fascinoso.
Osservare la dovizia di particolari, la perfezione raggiunta mi ha trasportato in mezzo alla sua fantasia e ne sono rimasta soggiogata e avvinta.
Le scene surreali o l’animazione degli dei, la potenza dei guerrieri o la forza della natura, mi ha catturato e immersa in posti che magari non visiterò mai, ma che mi porterò nei ricordi e conserverò le sue visioni per sempre.

Alla prossima.

Intervista alla centenaria di Avigliana (TO)




FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger




INTERVISTA ALLA CENTENARIA DI AVIGLIANA (TO)

La conoscevo di vista ma quando ho visto sui rotocalchi che aveva compiuto 100 anni sono rimasta meravigliata perché al massimo l’immaginavo ottantenne. Ed è la prima cosa che le dico incontrandola. Mi riceve con accanto la figlia con un magico sorriso che mette a proprio agio chiunque. Per non dimenticarlo, le propongo subito di fare una foto e lei acconsente con il vezzo che può avere una ragazzina. Chiede di aggiustarsi l’acconciatura e le passo lo specchietto per guardare che i suoi candidi capelli sono già in ordine. Ma la cosa ancora più bella è che mi dice che deve indossare qualcosa di più vivace per venire bene in foto. Sono contenta perché la sua non è vanità ma è amore per la sua figura e di conseguenza per gli altri che la guarderanno. E poi mi confida che lei non veste mai di nero, né le piacciono gli abiti scuri. Prima di fotografarla le chiedo di sorridere, ma lei rifiuta dicendo che nelle foto si deve avere contegno, non insisto oltre.
Scattata la foto gliela faccio vedere per avere la sua approvazione nel pubblicarla. E lei amabilmente mi dice: “Sono proprio io” e prosegue: “A lè propi Emma!”.
La gente si domanderà per vivere bene fino a 100 anni come si fa? E lei risponde: “Andare d’accordo con tutti, salutare la gente, sorridere e se c’è qualcosa da chiarire dirlo subito. Non esiste segreto per vivere fino a questa età. Non pensavo neanche di arrivarci io. Io sono contenta di abitare qui in Avigliana, dove mi sono sempre trovata bene con tutti”.
E infine dica lei qualcosa alla gente… Risposta: “Stare sereni e vivere contenti”.
Alla signora avrei potuto chiedere molte altre cose, ma durante la nostra chiacchierata si sono avvicendate alla finestra altre aviglianesi che volevano salutarla, per cui ho tagliato corto.
Certo è che la vitalità che la contraddistingue è senza dubbio un buon componente per vivere così a lungo. Inoltre va detto che è ancora in grado di provvedere autonomamente alle pulizie della sua casa.
I suoi quattro figli le stanno accanto ma è ancora lei a dirigere l’orchestra.
E mi ha ripetuto più volte che non vuol essere chiamata signora ma solo Emma o al massimo nonna Emma. Quando poi mi sono congedata le ho detto che le avrei consegnato l’articolo stampato magari con caratteri grandi se voleva e lei di rimando mi ha risposto:
“Leggo ancora senza occhiali e se proprio vuole lo stampi solo con caratteri moderatamente grandi!”.
Questa è Emma!


5 Settembre 2018



Indice di Massa Corporea


FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger




INDICE DI MASSA CORPOREA
Il termine: “Indice di massa corporea” è comunemente indicato con BMI (Body Mass Index). Chiariamoci le idee sul significato.
La misurazione della massa corporea, ci rivela immediatamente se siamo in condizioni di normopeso, se ci troviamo nelle condizioni di soprappeso, o in obesità clinica oppure in obesità grave.
Una semplice operazione aritmetica: peso in kg/altezza in m2.
Provate tutti ad eseguire correttamente l’operazione. Riporto di seguito la tabella generale di riferimento valori - risultati
BMI 20-25 significa trovarsi in NORMOPESO
BMI 26-30 significa trovarsi in SOVRAPPESO
BMI 31-40 significa trovarsi in OBESITA’ CLINICA
BMI 41-50 significa trovarsi in OBESITA’ GRAVE
Si deduce che la condizione di obesità può essere valutata subito anche da chi è non è un esperto, con questo metodo semplice e pratico.
Qualora i vostri valori - risultati si collocassero nella situazione di sovrappeso, il mio consiglio è di recarsi dal vostro medico e valutare un percorso da seguire insieme alle equipe preposte, nei centri di cura che si trovano su tutto il territorio nazionale.
Qualora i vostri valori - risultati si collocassero nella situazione di obesità, il mio consiglio è “correre dal vostro medico” per affidarvi al centro più vicino a voi che troverete alla voce INCO ossia Istituto Nazionale per la Chirurgia dell’Obesità. Non è detto che tutti i pazienti affetti da obesità debbano ricorrere alla chirurgia bariatrica, ma è fondamentale che tutti i pazienti affetti da obesità si affidino ai medici preposti, affinché siano seguiti in questo lungo percorso che avrà come risultato la sconfitta dell’Obesità.
Come che già ribadito in altri articoli:
“L’obesità si può controllare e curare attraverso la prevenzione, che consiste semplicemente in uno stile di vita Sano, sembra poco, invece è l’arma migliore per vincere l’Obesità.”
Quando però la malattia è manifesta e non si riesce più a controllare con: terapie dietologiche sostenibili, coadiuvate da terapie farmacologiche, supporti psicologici, modifica dello stile di vita*, e i risultati sono solo transitori**; allora l’unico vero trattamento ed efficace, è quello di sottoporsi alla terapia chirurgica bariatrica. Ma non pensate di andare in questi centri specializzati e chiedere dalla sera alla mattina di essere sottoposti all’intervento. Sarà il centro che vi prenderà in cura ad esaminare la vostra situazione e solo dopo visite ed analisi, i componenti del gruppo medico interdisciplinare forniranno il verdetto: se idonei per l’intervento o no.
Degli interventi vi parlerò la prossima volta.
*stile di vita = introdurre l’attività fisica e un’alimentazione corretta
**transitori = nel senso che non è difficile perdere peso, ma il difficile è mantenere poi questa perdita di peso raggiunta, nel tempo.
16/01/2017

18.01.2018 Convegno Molinette Torino "Il malato di Alzheimer"




FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista Autrice Blogger.

18.01.2018 CONVEGNO MOLINETTE TORINO
IL MALATO DI ALZHEIMER

Alzheimer un nome che fa paura a chi contrare la malattia e a chi deve accudire questi malati. La diagnosi precoce potrebbe rappresentare la speranza.
Interessante ma soprattutto istruttivo il Convegno che si è svolto alle Molinette di Torino perché è giusto porre attenzione a questa malattia e alla sfida organizzata in tutto il mondo per vincerla.
Si sono alternati molti medici che hanno spiegato come l’Alzheimer invalida il soggetto colpito e crea gravi problemi a caduta sulle persone che lo circondano, per questo motivo a supporto, sono stati istituiti su tutto il territorio nazionale dei centri di aiuto alle famiglie come riportato dalla Federazione Alzheimer Italia.
Sono state illustrate le demenze che degenerano in altre patologie come la SLA e non solo. Si è visto che esiste un continuo nel processo, esempio dalla demenza alla SLA o nelle altre malattie neurodegenerative. Perché la demenza non è solo Alzheimer ma esistono demenze miste che complicano la patologia e la sua presa in carico. Molto spesso poi si assiste all’aumento di altri danni ad aree del cervello che non sono tipiche dell’Alzheimer, quindi la multi patologia complica il quadro clinico.
L’Alzheimer è severa, grave e spaventa anche perché è molto comune. I dati sono inquietanti: ogni anno nel mondo sono 8milioni gli individui che ricevono questa diagnosi. In altri termini 1 persona su 2 dopo gli 80anni ha la demenza, 1 su 4 con più di 65anni soffre di Alzheimer o demenza!
Quindi sono stati analizzati i fattori di rischio che partono dalla genetica e arrivano fino all’ambiente che ci circonda passando dai traumi, ossia cadute che abbiano coinvolto la testa, all’alimentazione errata.
Come dietista per soggetti sani e volta alla prevenzione non mi stancherò mai di ripetere che il cibo è importante per vivere bene e a lungo a patto che venga utilizzato nelle giuste dosi e si segua l’esempio della nostra dieta mediterranea. La dieta è equilibrio non va dimenticato!
Ritornando ai fattori di rischio se ne contano fino a 150!
La fragilità cognitiva porta alla sofferenza e alla perdita di autonomia.
Le nuove tecniche di diagnosi sono indicate nella PET CEREBRALE. Nomi complicati da gestire per chi non è del mestiere quindi sorvolo sugli inaccessibili termini di chimica, ma informo che come ci è stato detto sarebbe utile iniziare le terapie quando il cervello sta ancora bene, quindi risulta fondamentale la diagnosi precoce sulla base dei primi segni a 65anni. L’Università di Torino è capofila in questo progetto.



Le multinazionali farmaceutiche hanno abbandonato la ricerca perché a fronte di enormi investimenti e capitali spesi il risultato ottenuto è scoraggiante. Ma forse non è così. Il fatto è che la condizione dell’Alzheimer è inesorabile come la vecchiaia, come le rughe, la sordità, la diminuzione della vista, ecc.
E pensare che tutto iniziò nel 1911 quando Perosini e Alzheimer con i loro microscopi hanno isolato le cellule degenerate, poi fino al 1970 gli studi e le ricerche non sono proseguite.
Ma se l’industria del farmaco si arrende ecco che spunta la tecnologia che primeggia nell’innovazione sempre e può dare un contributo alla ricerca monitorando i pazienti.
Aggiorniamoci:
SMART GLASS sono speciali occhiali che al loro interno hanno un rilevatore che sulla base dei campi elettrici registra i movimenti degli occhi e analizza poi quelli involontari.
ROBOT da “Rose” a “Icube” a “Pepper” con costi proibitivi per ora ma è proprio grazie alle intuizioni se si arriva poi a prototipi che diventano prodotti industriali.
Comunque sia…Qual è il messaggio che portiamo a casa? Gli esami clinici per determinare il precoce sintomo dell’Alzheimer sono costosissimi e sofisticati, ma se le sinergie fra medici, ricercatori, scienziati, ingegneri convergono su un unico obiettivo: sconfiggere la malattia, possiamo essere certi che l’attesa non sarà poi così lunga.
Certo è che rimane sempre il compito più importante del medico quello di alleviare il dolore al paziente e condurlo verso la guarigione quando le caratteristiche della malattia contratta lo permettono.
In questo caso posso solo dire che la strada che hanno intrapreso è quella giusta, volta a cercare di neutralizzare le cause che scatenano i sintomi e di conseguenza di questa terribile malattia perché cercano insieme: “Try Together” e aggiungerei che ci è stato anche detto: “Never say never!”.

Alla prossima, anzi al prossimo convegno sul malato di Alzheimer per esaminare i risultati e i successi raggiunti.






I migliori vini italiani 4-5-6 Maggio 2018




FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger


I MIGLIORI VINI ITALIANI 4-5-6-MAGGIO 2018


Le languide colline creano un paesaggio unico al mondo, disposti in filari i vitigni su di esse formano trapezi e poi triangoli e rettangoli che intervallati da chiari sentieri ci inducono a pregustare il nettare che dai ricchi acini d’uva riempiranno i nostri calici.
E’ con piacere che rinnovo la mia visita all’evento presso il salone delle Feste dei Principi di Piemonte in Torino dove i Migliori Vini Italiani vengono premiati. La rassegna comprende 30 espositori del Piemonte, Liguria e Val d’Aosta che mettono a disposizione circa 150 etichette. Organizzato dal Dott. Luca Maroni, con il contributo di Claudia Caporale, che ha scelto ancora Torino, per valorizzare questo enorme patrimonio chiamato Vino.
Non sto a raccontarvi del disciplinare, o della sostenibilità ambientale, voglio invece raccontarvi delle storie delle famiglie che s’intrecciano con i terreni in cui sono vissuti e vivono tuttora, e dove anno dopo anno, tutti si sono presi cura con rispetto e onestà nel coltivare con l’amore che contraddistingue queste persone, i loro appezzamenti.
Mi soffermo su tre case produttrici, ogni anno differenti.
Questa volta tocca alla famiglia Balocco che dal 1878 si dedica alla viticoltura con l’etichetta: “Collina San Ponzio”, contraddistinta dallo stemma in cui una semi corona di alloro custodisce un armigero dallo scudo crociato bianco in campo rosso. Ma al di là di questa descrizione ci riceve un giovane che con esaurienti parole ci conduce nella sua terra dove i rossi la fanno da padrone e fra i bianchi assaggiamo un fantastico Roero Arneis Docg. Ci fa piacere sapere che lui è uno dei due fratelli, giovanissimo, che porta in alto i suoi vini e ci spiega come le moderne tecniche aiutano a preservare l’aroma tipica delle sue uve.
E sempre di tecnica ci continuiamo ad occupare con i titolari dell’azienda della famiglia Olivero che dal 1950 inizia con una produzione mista di frutteti, vigna e campi di cereali, per poi dedicarsi solo alla vigna nel 1970. Moglie e marito che insieme si occupano della gestione della “Antica Cascina dei Conti di Roero” dove assaporiamo uno Spumante Extrabrut San Giovanni Millesimato, degno della tavola di un re! Peccato che Luigi XIV non sia un contemporaneo, perché sicuramente ne avrebbe goduto delle piccole bollicine che risalgono le coppe offerte, insieme ai suoi innumerevoli ospiti.
Bello vedere la sinergia di questi due coniugi volti ad avere solo il meglio dalle loro terre, e che unite con la saggezza delle novità introdotte, accrescono la particolarità dei prodotti da offrire ai clienti.
Ultima degustazione, un’azienda che produce in Piemonte dal 1887, si tratta della “Tre Secoli”, dove il direttore generale in persona Elio Pescarmona, nonché enologo e titolare, ci ha illuminato sulla sua produzione. Abbiamo imparato ad esempio che nel mondo sono solo 1000 gli ettari coltivati a Brachetto e la sua azienda ne possiede 104! Non male! Dalle sue parole traspare l’orgoglio di appartenere ad una famiglia che affonda le radici all’ombra dei pampini e dentro le botti o le barrique affina la sua anima gentile che si schiude in ogni bicchiere di vino rosso o bianco che offre agli astanti.



Ma poi non si parla solo di cantine e cantinieri, ma del cibo e della vita che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo, a questo si alternano in un piacevole dialogo persino i luoghi comuni in cui si è fatto il militare. Chi era “nel Genio” e chi era “negli Alpini” e le caserme di Cuneo e di Pinerolo riaffiorano fra le coppe riempite di un “Cuvée Rossa Roseé Brut” o di un “Acqui Docg Rosé Brut”. Il primo da uve Albarossa riposa 9 mesi in attesa di lanciare i suoi profumi nel bicchiere, il secondo da uve Brachetto di cui conserva l’amabile aroma e dopo lascia sgusciare moderne bollicine nel perfetto stile rosé.
Questo è tutto per quest’anno.
Ovviamente le cantine sono aperte alle visite durante le quali i proprietari vi illustreranno tutto quello che c’è da sapere e che per ovvi motivi di spazio sul giornale ho dovuto riassumere.
Quindi appuntamento al prossimo anno con altre novità da bere e sorseggiare insieme!