Trattoria CantineBarbaroux
Sei mai stato alla Trattoria CantineBarbaroux in Torino?
Se la risposta è no, consiglio d’andarci subito.
Se la risposta è sì, allora quello che racconto è un dolce riassunto.
Voglio condividere con voi, la mia esperienza in questo
locale dove la certezza di mangiare solo Piemontese è in ogni piatto che avrete
sul vostro tavolo.
Cominciamo col dire che esiste dal 1902. Ha dunque trascorso
oltre un secolo. Ai suoi tavoli si sono avvicendati sicuramente persone
illustri, e meno, a cominciare dagli operai che prestavano la loro opera nei
dintorni.
Via Barbaroux rappresenta un lungo viaggio nella storia di
Torino. Culturale e non, fonte d’ispirazione per gli artisti, fonte di gioia
nel nutrirsi per tutti gli altri.
Un locale ad angolo che anni fa avevo adocchiato, ma poi per
vicende alterne, non ero riuscita a fermarmi per pranzo.
Poi l’occasione propizia si è palesata, la scorsa settimana.
Ogni piatto è un’ovazione. Un legame col territorio, fedele
alle radici. Significa proporre le prelibatezze di un tempo, rispettando le
ricette con religioso rispetto.
È un appuntamento imperdibile per tutti. Piemontesi che
vogliono riassaporare l’emozioni del gusto, turisti che vogliono provare cosa
significano le “galupperie sabaude” partendo dagli innumerevoli antipasti, fino
a giungere ai dolci.
Quando ti siedi, senti subito di essere nel posto giusto,
uno sguardo al menù, ma poi lasciati guidare dai consigli delle cameriere per
il piatto del giorno.
I piatti non ve li racconto. Li dovete assaggiare e gustare
voi. Posso solo dirvi che qui non c’è la “nouvelle cousin” e come dico sempre
io in piemontese: “Nouvelle cousin, mangi poc e at paghi bin!”
La traduzione è: “Nouvelle cousin, mangi poco e paghi tanto!”
Qui si mangia tanto e bene, come una volta.
Attualmente la gestione è famigliare, un padre e un figlio.
Basilare il cuoco che rappresenta l’eccellenza e lo dico a
ragion veduta, visto che ho passato quasi una vita nel ristorante di mia cugina
Ermida del famoso e mitico Miramonti in Rubiana (TO), dove persino dalla
Sicilia arrivano clienti ansiosi di mettersi a tavola per assaggiare e gustare
le prelibatezze proposte.
Ecco, auguro al titolare sig. Michele e suo figlio Martin,
la stessa risonanza e notorietà.
Torino, 13 Ottobre 2025





