venerdì 25 settembre 2020

27/09/1920 - 27/09/2020 Oggi papi saresti stato centenario






27/09/1920 - 27/09/2020 

Oggi papi saresti stato centenario.


  

Giovanni Blandin Savoia 



La tua vita è stata dura.

Sacrifici per sopravvivere in una Italia povera.                                   

Quando tu nascesti la terribile epidemia della “spagnola” aveva mietuto intere generazioni, ed era  anche allora un anno bisestile. Poi le scuole elementari dove ti annoiavi e ti facevi espellere ogni giorno perché sapevi già più degli altri e quindi era superfluo restare in classe ad ascoltare all'infinito la lezione dei giorni precedenti. 


Poi venne la guerra e tu fosti chiamato al fronte, in prima linea, dove lo scoppio delle bombe ti lacerarono le retine dei tuoi occhi. Ma tu giovane ventenne non potevi saperlo, obbedivi e stop. Eri nel Genio Guastatori, minavate e sminavate ponti e strade, secondo i comandi ricevuti. Prè-Saint Didier, La Thuile, Mentone, Nice, Antibes, ecc. ecc. Poi arrivò un telegramma: tuo padre era gravissimo e ti diedero la licenza per andarlo a trovare, ma non arrivasti in tempo. Infine l’8 settembre quando tutto fu messo allo sbando, impiegasti molti giorni per tornare a casa, a Favella (TO). Fosti anche catturato dai tedeschi che ti misero la canna del fucile in gola per ucciderti, ma non lo fecero,grazie a Dio. Questo suppergiù sono stati i tuoi primi 25 anni. A guerra finita il lavoro mancava. Da Favella in bici arrivavi fino a Torino per cercarlo, ma erano più le volte che tornavi la sera sui monti senza aver concluso niente. C’era troppa manodopera rispetto alla richiesta. Ripiegasti sul lavoro alla “Casosa”, era una cava di pietre, dove la polvere copriva i polmoni di te e tuo fratello. Ve ne andaste prima di ammalarvi. Nonostante ciò poco dopo lui morì. Fu un duro colpo per te, era il più piccolo della famiglia e tu gli eri molto affezionato. Tutto questo me lo hai raccontato tu. Abbiamo trascorso insieme 50 anni. Sei stato il mio papi. Con te al mio fianco ho percorso molto della mia vita. Se penso al coraggio con cui hai affrontato la tua vita senza mai disperarti né lamentarti, mi accorgo che eri un uomo come pochi lo sono stati. Forgiato dal dolore e temprato dalla fatica quotidiana del tuo lavoro: il muratore. Ergevi case, sapevi farti il calcolo del cemento armato senza essere ingegnere, avevi l’arte del fare nelle tue splendide e affusolate mani.


Ma ora..

Se tu fossi qui ti avrei regalato un cappello con una piuma per ridere un po’ come mi hai insegnato tu. La piuma rappresenta la leggerezza del voler vivere con il sorriso che regalavi a tutti, la consapevolezza che a volte vale più di mille parole. Tu ripetevi sovente di trovare un punto d’incontro di mediare e trovare un’intesa. Ma tu eri tu. Unico grande saggio uomo. Di cappelli poi ne avrei preso uno anche per me, perché sono ancora e lo sarò sempre la tua bersagliera. Corro col vento contro da quando sei andato via, ma non mi arrendo. Fiera di quello che ho imparato cerco di metterlo in pratica, non sempre è semplice. Dopo averti dato il regalo avremmo pranzato insieme, e brindato alla tua salute. È solo un utopico pensiero, ma tu sai che sei nel mio cuore e nell'anima e ti sento. Non ti posso abbracciare come una volta, ma se i miei pensieri fossero abbracci, mi diresti di smettere. Grazie papi per avermi scelto come figlia, la tua unica e prediletta.
"Bun compleanno Giuvanin!"

Germana Blandin Savoia


                                         Anno 1972. Papà 52 anni, io 14 anni.





 
           20 Aprile 1987 giorno del mio matrimonio, mano nella mano col mio papi fino all'altare.












martedì 25 agosto 2020

Presentazione libro La Dieta Libera

 Presentazione a cura di Germana Blandin Savoia - Dietista - Autrice - Blogger


Quattrocentoundici pagine ricche di dati e nozioni. E' attraverso queste che il Dottor Francesco Morelli ci spiega a 360° un nuovo metodo per dimagrire. Il lavoro è accurato e completo. Corredato di molte tavole a cui riferirsi e da consultare. Diviso in capitoli:

Gli Alimenti - tutti e nello specifico si spiega il fabbisogno.

L'Obesità - argomento trattato con massima cura e competenza.

Gruppi degli alimenti – con legende dei simboli adottati al fine di controllo non solo della quantità ma soprattutto della qualità del cibo da consumare.

Sezione Speciale - vengono affrontate varie patologie suffragate dai principi dietetici e comportamentali da seguire.

E per non pesare / Atlante fotografico degli alimenti – idea arguta per semplificare il metodo a dieta libera in modo da non superare mai il numero delle razioni assegnate.

Guida pratica al programma del metodo a dieta libera – sezione a cui dedicare attenzione e concentrazione al fine di seguire correttamente le istruzioni.

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Questa parte è messa in fondo al libro ma in realtà meriterebbe la posizione iniziale perché è la parte che suscita in me l'interesse principale e sicuramente anche per i lettori rappresenterà il fulcro su cui ruota tutto il resto che dovranno imparare per conoscere l'importanza di una sana nutrizione. Certo è che occorre avere i rudimenti basilari per procedere a mettere in atto il programma, quindi è corretto sia alla fine del testo.

Il nutrirci in modo adeguato alle esigenze del nostro organismo ci consentirebbe di non affrontare i sacrifici delle diete, delle rinunce, per riappropriarci di un peso perduto e soprattutto arginare il pericolo di riacquistare i chili e trovarci ad affrontare di nuovo un'altra dieta.

L'approccio del libro è senza ogni dubbio valido perché affronta i temi attuali che ci attanagliano ogni giorno quando saliamo sulla bilancia e vediamo che siamo aumentati di peso mentre invece eravamo certi di averne perso. Dunque in cosa abbiamo sbagliato?

Ecco, leggendo questo volume, possiamo renderci conto di quante e quali componenti dobbiamo valutare al fin di riuscire nel nostro proposito di perdere peso.

Innanzi tutto dobbiamo comprendere che occorre attenerci sempre alle indicazioni che ci vengono date dai medici e questo testo è proprio scritto da un profondo conoscitore della materia.


L' Autore è uno specialista in Scienza dell'alimentazione e Dietetica, Cardiologia, Endocrinologia a indirizzo Diabetologico e Metabolico. E' stato responsabile del Servizio di Diabetologia e Malattie del Ricambio presso l'Ospedale di Poggibonsi (Siena). Autorevole membro di varie società scientifiche, autore di molte pubblicazioni e articoli sull'obesità, sui disturbi alimentari. Opinionista per testate scientifiche e quotidiani. Inoltre ha già pubblicato due volumi inerenti l'argomento dieta come potete leggere sulla terza di copertina.




Ho voluto preparare una presentazione per il pubblico perché come dietista mi piace restare informata sull'evoluzione della Scienza dell'Alimentazione applicata alla dieta.

Quindi buttatevi a capofitto nella lettura e soffermatevi a rileggere ogni passo che non vi è chiaro, perché ovviamente chi non è addentro alla Scienza dell'Alimentazione, forse ha difficoltà a rapportarsi e destreggiarsi fra BMI, numero di METs, BED, ecc.

Adesso con calma iniziamo a leggere questa nuova proposta editoriale che vi darà le dritte che avete sempre aspettato, quindi consiglio per non perdere il filo di dotarsi di un quadernetto su cui segnare le varie spiegazioni degli acronimi medici e scientifici usati, in modo da farli propri e procedere spediti nell'apprendimento. In effetti si tratta veramente di apprendere le basi per iniziare a volersi bene, e ricordatevi che  imparare a mangiare sano significa vivere più a lungo e bene. E chi non lo vorrebbe?

Inoltre il quadernetto sarà utilissimo per riportare gli schemi da eseguire e seguire scrupolosamente relativi all'ultimo capitolo. Non voglio spaventarvi, non dovete sostenere un esame o essere interrogati, ma semplicemente darvi indicazioni utili, come anch'io ho fatto!

Addentrandoci fra i capitoli vorrei segnalarvi quello che a me preme di più: 

"L'Obesità". Malattia ancora oggi non riconosciuta come tale, ma un fenomeno che incide sul costo e sulla qualità della vita in modo sempre più preminente. Malattia difficile da trattare per tutte le implicazioni che comporta e qui nel libro l'argomento è trattato a fondo e con dovizia di particolari fino a parlare di chirurgia bariatrica, che per molti rappresenta l'ultima spiaggia. 

Molto interessante è la parte che raccoglie le norme comportamentali. Sembrano un elenco di nozioni inutili, mentre invece sono le fondamenta per imparare a seguire un programma dimagrante con successo. Mi soffermo sulla n. 52 che recita: Non cercate scuse (tipo "non ho tempo", sono "troppo grasso" o "troppo stanco" ecc.) per evitare di fare attività fisica. Molto importante per il nostro cuore, muoversi. Non viene richiesto di fare le Mille Miglia, ma di camminare, ogni giorno, come respiriamo senza doverci pensare, così dovremmo farlo diventare consuetudine, ossia muoverci, fare le scale a piedi evitando gli ascensori, certo se abitate in New York al 140° piano non vi viene chiesto di farli tutti a piedi! Ma viene ribadito che l'attività fisica è fondamentale per tutti, e a maggior ragione per chi ha bisogno, assolutamente, di perdere peso!

Gli Alimenti - Vi segnalo la pagina 34 del Peso ideale dove troverete la vostra tabella di partenza. E' basilare compilarla. Dovrebbe essere poi la copertina del vostro quaderno, così avrete sempre in evidenza le righe:

OBIETTIVO PESO KG.

IDEALE KG.

Niente male come inizio vero?

Per tutto il resto invece, lascio a voi la curiosità del saperne di più, quindi tocca leggerlo e fare vostre proprie tutte le conoscenze e informazioni date. Vi assicuro che gli elementi contenuti rappresenteranno poi la cognizione di essere passati da livello di novellini in materia a livello di provetti e capaci tirocinanti. Per cui non vi resta che affrontare il vostro cambiamento con questa innovazione proposta dal libro appena letto!


giovedì 16 aprile 2020

Presentazione libro " MICROBIOTA"








MICROBIOTA


Presentazione a cura di Germana Blandin Savoia – Dietista - Autrice - Blogger


Il libro è suddiviso in dieci interessanti capitoli, distinti ognuno da tenui colori pastello, che si lasciano leggere tutto d'un fiato.
Gradevole l'idea del menù settimanale per la pancia felice a fine libro.
Scritto a due mani da Silvia Di Maio biologa applicata alla Scienza della Nutrizione e Federico Mereta medico.

La pubblicazione è avvenuta in collaborazione con Fondazione Istituto Danone, impegnata nella divulgazione di testi inerenti alla salute.
Per capire e dipanare l'argomento gli autori si sono avvalsi di un gruppo scientifico di sette esperti e attraverso le domande e le risposte sono giunti ad eviscerare questo sconosciuto di “Microbiota”.


Del microbiota ne ho sentito parlare almeno cinque anni fa in uno dei congressi medici cui ero stata invitata. Si tratta di un'entità dinamica che cresce e si modifica con noi. Ossia è dotato di un auto modulazione in risposta agli eventi esterni, garantendo resistenza e resilienza necessari a mantenere l'equilibrio al nostro organismo.
Se dovessimo riassumere brevemente l'attività che svolge lo vedremmo impegnato in diverse situazioni. Crea una barriera alle sostanze patogene, interagisce con la motilità intestinale e la digestione, fornisce un contributo al metabolismo dei grassi, e come se non bastasse ancora sarebbe in grado di influenzare l'umore intervenendo nell'azione della sensibilità viscerale.
Quanto sopra scritto si riferisce all'individuo sano, ma se viene analizzato il microbiota in particolari condizioni patologiche, si è visto che risulta alterato.
Condizioni di stress, stili di vita disfunzionali possono creare modifiche di rilievo al microbiota, tanto da generare l'insorgenza di disturbi gravi sia a livello neurovegetativo che neuropsichiatrico. Molti studi vengono condotti in questo ambito, alcuni ancora agli albori, altri con certezze concrete come l'evidenza che lo investe nel ruolo determinante nei disturbi d'ansia e nella depressione.

“Chi l' avrebbe mai detto che un insieme di batteri che non sapevamo neanche di ospitare, possono crearci addirittura dei disturbi a livello affettivo? “. Questo per stemperare l'analisi del testo.

Parlarvi di risposte immunitarie, o risposte infiammatorie dovute al rilascio dei lipopolisaccaridi a livello plasmatico non vi alletterebbe nel proseguire il mio sunto, per questo tralascio la parte più specifica a livello delle reazioni chimiche e proseguo nel raccontarvi alcune chicche/notizie che ho trovato facendo “zapping” fra un capitolo e l'altro.
Sono difatti stata piacevolmente colpita dagli studi intrapresi da alcuni ricercatori che hanno preso in esame la possibile correlazione fra il microbiota e l'autismo (pag.93).
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L'effetto positivo dell'esercizio fisico viene trattato per un intero capitolo, questo a sottolineare ancora una volta che muoversi fa bene, del resto non siamo stati creati per essere delle statue, quindi gambe e braccia devono essere impegnati ogni giorno in esercizi anche semplici da svolgere in casa.
Questa attività va fatta a tutte le età. Chiaramente in relazione agli anni dell'individuo, ma è importante perché potrebbe addirittura essere il risultato dell'aumento del tono vagale e nelle persone anziane e a volte sole, sarebbe un benefico effetto, direi un toccasana!
Come dietista potrei aggiungere che una dieta equilibrata: ossia mangiare di tutto in misura adeguata, sicuramente aiuta a mantenerci sani e insieme a noi mantiene sano e funzionante il nostro microbiota!



La domanda che al termine di ogni presentazione tutti si pongono: “Vale la pena di acquistarlo?”.
Germana Blandin Savoia
La risposta è: “Certamente!”.
Per chi è addetto ai lavori forse sarà un prezioso ripasso, per chi invece è digiuno dell'argomento il libro è un interessante strumento per apprendere nuove cognizioni scientifiche utili al nostro vivere quotidiano.



giovedì 19 marzo 2020

19 marzo 2020 Festa del papà. Questo era il mio Papi.





Sono nato il 27 Settembre 1920. Sì avete capito bene un secolo fa. 
La prima guerra mondiale era appena finita e i miei genitori poveri in canna hanno cercato di costruire una famiglia. Le cose poi non sono andate bene: mi hanno mandato al fronte e non avevo ancora compiuto i venti anni. Uno zaino pesantissimo un fucile in mano con le bombe che cadevano intorno a noi. 5 lunghissimi anni di guerra. Avevo amici da tutta Italia con me, ci tenevamo su di morale ma ogni giorno alla conta qualcuno di loro non c’era già più. La guerra ha mietuto il meglio della gioventù italiana. Poi un giorno mi è arrivato un congedo di tre giorni: mio padre era morto. Il tempo impiegato per raggiungere casa è stato troppo, non l’ho potuto neanche salutare, c’era già la lapide al cimitero. Ritornato indietro per non superare i giorni di permesso pena la gattabuia, ho imbracciato di nuovo il fucile per difendere la mia Sacra Patria. Ero nel Genio Guastatori, restano amari i ricordi per gli anni della guerra. Cinque anni per un giovane uomo sono troppo lunghi, ma ho sempre pensato che per i richiamati doveva essere peggio! Tolti dalle loro case, dalle mogli, strappati ai figli andavano dicendo che se, fossero ritornati vivi, i figli non li avrebbero riconosciuti. Ci siamo battuti come dei leoni, con equipaggiamenti inadeguati ma nel cuore la certezza di riuscire a portare indietro la pelle. Sporchi, con i pidocchi che ci mangiavano vivi, magri dagli sforzi da sostenere e con il rancio anche scarso non ci siamo mai persi di coraggio. La volontà di vivere non ci ha mai abbandonato anche se ho visto il diavolo camminare! Raccontare tutte le sciagure sarebbe troppo triste per chi  ascolta, sappiate solo che ogni notte fino alla mia morte al 30 novembre 2008 sognavo di essere al fronte dove gli amici mi morivano dilaniati dalle schegge e io non riuscivo a salvarli. Credetemi non ho mai augurato a nessuno quello che ho vissuto. 
Questo era il mio Papi. Giovanni Battista Blandin Savoia. 
Auguri per oggi la festa del papà e scusami se non posso neanche portarti un fiore perché al camposanto  non posso andare, ma con tutto il mio cuore ti penso ogni giorno e così sarà sempre.

giovedì 5 marzo 2020

FGA in Torino 2020 ultima sessione: i giovani in agricoltura

L'AGRICOLTURA DI OGGI, SFIDA PER I GIOVANI, L'AMBIENTE E LA QUALITA'


L'agricoltura questa sconosciuta, l'agricoltura snobbata e per niente apprezzata come argomento.
Resto sgomenta nel vedere quanta poca partecipazione, eppure se non si coltiva non si mangia!
Siamo qui riuniti a parlare e confrontarci oltre che pubblicare il nostro pezzo per il blog o per il giornale, eppure il programma di questo panel non è stato riconosciuto come basilare.





Forse il mio retaggio contadino, forse la mia passione per coltivare, la mia voglia di sperimentare, il saper potare i miei alberi e le mie viti mi hanno avvicinato di più rispetto agli altri all'agricoltura in toto. e poi quando sento che ci sono 5000 giovani che sono diventati protagonisti dello sviluppo rurale in Piemonte divento felice perché loro hanno capito che l'importanza del nostro futuro è nelle coltivazioni e nel ricambio generazionale in campagna.

Ci viene spiegato cos'è il PSR ossia il Programma di Sviluppo Rurale, un programma che si snoda lungo un arco settennale, ogni Regione italiana ha il suo PSR. 


Tramite bando si accede alla possibilità che il progetto presentato soddisfi i parametri richiesti.  Si è visto che le aziende  che hanno portato a termine il progetto sviluppano un aumento di produttività.  Gli interventi mostrano sinergie inattuabili senza il PSR, i risultati positivi vanno dalla innovazione nella produzione biologica alle certificazioni di qualità ma la cosa più importante è l'incremento dei giovani in agricoltura.
Come bene fondamentale c'è la tutela del suolo, il rafforzare il risparmio idrico e le energie rinnovabili.


Il numero dei giovani insediati tramite il PSR è di gran lunga superiore a quello che sarebbe stato se l'intervento pubblico fosse mancato. 
Molti di coloro che si sono avvicinati all'agricoltura provengono da un percorso di studi completamente lontano dal mondo agricolo, quindi le misure di formazione, consulenza e il trasmettere del sapere è stato fondamentale per il successo di questo grande piano di investimento regionale. L'investire sull'essere umano è senza dubbio un percorso che ha un risultato finale sempre positivo e sempre superiore alle aspettative.

venerdì 28 febbraio 2020

Laboratorio al FGA 2020 - Quando il burro incontra il lievito madre...

Quando il burro incontra il lievito madre...


Al Festival del Giornalismo Alimentare quest'anno ho voluto testare, per la prima volta, l'attività di uno dei laboratori offerti al pubblico.
Ho scelto quello proposto giovedì 20 febbraio 2020 ore 12.00:

Il burro piemontese nei grandi lievitati, panettoni e colombe.

Come dietista mi attraeva la complicità dei due ingredienti.
Il burro nella percentuale del 16% (richiesto per legge) si amalgama all'impasto che ha riposato e di seguito vengono aggiunti gli altri componenti come uva sultanina, canditi, cioccolato a seconda di quale prodotto finito si intende realizzare.



Come autrice e sognatrice mentre i "docenti" illustravano i procedimenti della lavorazione io immaginavo...
"Il giallo burro che prende per mano il lievito madre e lo avvolge in uno sfrenato valzer dentro la planetaria... dove entrambi le parti acconsentono ad una fusione magica che caratterizzerà la morbidezza finale".


Davanti ai nostri occhi e sotto il nostro naso, dopo un grande parallelepipedo di burro, scorrevano piatti riempiti di cioccolato, uva sultanina, canditi, di diverse qualità per un controllo organolettico.



Il maestro pasticcere Massimo Albertengo ci ha resi edotti sulla qualità delle materie prime, delle ricerche, del gusto degli acquirenti e della storia legata ai grandi lievitati. La sua famiglia vanta un record di produzione che parte dal lontano 1905 quando i suoi antenati fornai hanno iniziato a dar vita alle golosità delle feste. In un Piemonte dove il poco era già molto per quei tempi, questi dolci rappresentavano delle vere e proprie "galuparìe" e attraverso i ricordi della sua famiglia siamo arrivati ai giorni nostri con una bella analisi di mercato per comprendere il gap fra i prezzi del supermercato e quelli delle pasticcerie.
Entrando nel mondo del burro ci è stato spiegato che non tutti i burri prodotti sono adatti per un buon panettone. Si fanno prove, si affinano le quantità impiegate in base ad esempio al contenuto idrico, perché il burro contiene acqua, per tutte queste ragioni, ed altre, hanno richiesto al loro fornitore Inalpi un burro idoneo alla perfetta combinazione con il lievito madre.



Certo sarebbe stato bello provare l'ebbrezza di impastare... ma il tempo ovviamente non lo consente, magari può diventare spunto per i laboratori futuri; ma la certezza di aver potuto assaggiare un ottimo prodotto, quella resta impressa, come pure aver trascorso un'ora in modo piacevole e istruttivo.
Un altro grazie va al Dott. Matteo Torchio, responsabile marketing e comunicazione Inalpi, che ha saputo farci interagire durante tutto il corso del laboratorio.
E' stata una bella esperienza che consiglio vivamente!




mercoledì 26 febbraio 2020

Festival del Giornalismo Alimentare Torino 2020 - Il turismo enogastronomico italiano all'alba degli anni venti

Festival del Giornalismo Alimentare Torino 2020
Il turismo enogastronomico italiano all'alba degli anni venti



Giovedì 20 Febbraio 2020 è iniziata la grande rassegna del Festival, sono stata attratta dall'argomento di questo panel perché è il genere di turismo che con la mia famiglia adottiamo nelle nostre vacanze.


Molto interessante ed esauriente è stata la relazione della Dott.ssa Roberta Garibaldi che ci ha introdotto negli scenari delle visite e quindi delle esperienze scelte e desiderate dai turisti.

Un  piccolo mondo offerto dove s'intrecciano cibo, tradizioni, sapere, esperienze e cultura.
Ritengo da sempre che il viaggiare è imparare. Con il viaggio studi la geografia, perché ti resta impresso dove si trova quella città, impari anche la storia che l'ha resa così importante e poi fra le vestigia dei suoi monumenti si fa spazio un mercato dove la gente del luogo espone i prodotti tipici del posto, così in una giostra di profumi e colori sei invogliato ad assaggiare quel bendidìo esposto!


E allora vedi affiorare le tradizioni lontane che in ogni Regione d'Italia vengono amabilmente riproposte e i sapori di un tempo diventano i sapori di oggi, dove il fattore umano del ricordo acquista un valore assoluto nel caratterizzare quel prodotto.
Così il territorio viene raccontato attraverso il cibo e la convivialità creata genera sempre più la voglia di ripetere queste esperienze.
Nel turismo enogastronomico l'Italia si attesta leader a livello europeo su vari parametri analizzati ci viene spiegato. I nuovi turisti si dichiarano eclettici poiché ricercano proposte integrate che abbinino al tema gastronomico le attività culturali e ludiche. Per cui dal resoconto dei dati incrociati delle esperienze più apprezzate emergono temi trainanti su cui puntare, dall'analisi condotta si evince che oltre il cibo di strada troviamo ristoranti e bar storici, visite in aziende agroalimentari, visite ai produttori di vino, corsi di cucina ecc. La pizza poi conosciuta a livello mondiale, dopo aver avuto anche il riconoscimento Unesco dovrebbe diventare gancio traino per l'intero settore.


Un grazie naturalmente va alla Dott.ssa Roberta Garibaldi per aver esplicitato un argomento, composto anche di molti dati, in modo accessibile a tutti.




lunedì 24 febbraio 2020

Festival del Giornalismo Alimentare Torino 2020- Parole Prelibate



Parole prelibate.



Comincio a raccontare le mie giornate al Festival del Giornalismo Alimentare in Torino 2020 partendo dalla fine. 
Una fine assai colorata e gustosa come solo i grandi maestri dell’arte sanno fare. 
Monet, delicatamente adagiato su mele caramellate che circondano in un grande abbraccio, una coppa di pasta frolla colma di crema pasticcera. In bocca si assaporano gusti nascosti alla vista e all'olfatto. Non racconto oltre perché tutto ciò che ho visto merita decisamente una visita in Liguria, Vallecrosia, dove risiede questa adorabile pasticcera  Paola Chiolini che da Milano è emigrata verso il mare.    Una gita fuori porta questa volta, la farò con rotta nel  suo ristorante, dove l'anima creativa s'intreccia in un connubio con la cucina. Poi  mi riposerò all'ombra del pergolato mangiando tutte le delizie che vengono prodotte.  Le foto dei piatti parlano con la magia che la scansione di un'immagine sa proiettare nella mente e si sentono i profumi che scatenano la voglia di mangiare!




Al di là del salone da pranzo, si potevano riempire i piatti con ottima pasta preparata da Roxana Rondan che ho il piacere e l’onore di conoscere da molti anni ormai. 
E quando mi chiede se ho mangiato e le rispondo che ho preso solo un dolcetto dalla sua dirimpettaia, insiste prendendomi per mano per farmi assaggiare altre delizie.  La ringrazio di cuore, ma siccome non ho fame le chiedo invece di farci una foto, perché in tutti questi anni non ci siamo mai ritratte insieme. Così mi perdona per non aver mangiato! Ma l’assicuro che la prossima volta divorerò almeno due piatti di pastasciutta!