FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
KUNIYOSHI
Con Kuniyoshi ritorno a parlare di
arte.
A Milano presso il Museo della
Permanente per la prima volta in Italia vengono esposte le sue opere.
Sono 165. Un curato allestimento:
l’ottima luce mette in risalto la policromia e il delicato tocco
dell’autore.
Se penso che è nato nel 1797 pare
impossibile che precorra i tempi del surrealismo di Tanguy e delle
visioni di Escher. Oso ed azzardo a dire che alcune volte sembra
l’antesignano di Picasso.
Usa la tecnica della silografia
policroma. Generalmente la si vede in bianco e nero o al massimo tre
o quattro colori. Qui troviamo tutta la tavolozza esposta.
Minuzioso e preciso all’inverosimile,
i suoi componimenti per svolgersi a volte coinvolgono l’uso di più
fogli.
E’ eccezionale nel realizzare questa
tecnica. Va aggiunto anche che l’enorme inventiva genera la sua
peculiarità per cui viene collocato dai critici d’arte come:
“Maestro visionario del mondo fluttuante”.
Questa mostra raccoglie le sue opere
provenienti da ogni parte del Giappone.
Il percorso si snoda in 5 tematiche:
“Beltà, Paesaggi, Eroi e guerrieri, Animali e parodie, Gatti”.
Divenuto famoso per aver illustrato un
best-sellers pubblicato alla fine del ’700 in Cina e Giappone dove
ha dato forma ai 108 eroi della saga che da noi è poi stata edita
con il titolo: “I briganti”.
Guardare i suoi capolavori significa
immergersi in un mondo lontano dal nostro ma fascinoso.
Osservare la dovizia di particolari, la
perfezione raggiunta mi ha trasportato in mezzo alla sua fantasia e
ne sono rimasta soggiogata e avvinta.
Le scene surreali o l’animazione
degli dei, la potenza dei guerrieri o la forza della natura, mi ha
catturato e immersa in posti che magari non visiterò mai, ma che mi
porterò nei ricordi e conserverò le sue visioni per sempre.
Alla prossima.
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