venerdì 17 maggio 2019

Altre finestre spalancate sul Salone del Libro di Torino 2018


FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger
ALTRE FINESTRE SPALANCATE SUL SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2018
Giovedì 10 Maggio 2018

Un programma personale, per oggi inizio con un elogio alla Lingua Piemontese che amo e so praticare quindi vado in Sala Arancio presso lo Spazio Piemonte dove il Sig. Andrea Di Stefano ha composto una grammatica e antologia in lingua Piemontese e nel dialetto di Biella. Tempo impiegato 7 anni. Un lavoro faraonico per la complessità e la particolarità, che meriterebbe risonanza per l’impegno profuso dall’autore, invece purtroppo resterà reclusa nel suo territorio. Questa è la sua volontà. Nessuna libreria di Torino sarà fornita. Peccato perché Di Stefano ha fatto un lavoro notevole, direi da certosino, una vera chicca per gli appassionati che meriterebbe sicuramente di essere diffusa e divulgata. Profusione di sostantivi e aggettivi accompagnati dai loro articoli durante la lenta presentazione, per non parlare dei congiuntivi. Un lessico e una grammatica difficile e ardua, ma vale la pena cimentarsi. Ve lo assicuro!
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Termino la giornata con una piacevole passeggiata fra i piatti dello Chef Antonino Cannavacciuolo. Al di là delle spiegazioni tecniche, degli ingredienti, m’interessava osservare da vicino il personaggio pubblico. E devo dire che non ha deluso le mie aspettative. E’ un uomo mite e gentile, di quelli che si fa fatica ad incontrare al giorno d’oggi. Nonostante la grande pubblicità che ha, con la sua partecipazione ai programmi televisivi, non si è montato la testa, ha i suoi piedi ben piantati a terra e nella realtà che viviamo. Ho molto apprezzato la sua disquisizione sul termine che usa per i suoi collaboratori, chiamandoli angeli. Ragazzi come li chiama lui che dalle 8 del mattino fino alla 1 del giorno seguente stanno con lui.
“Come si fa a non chiamarli Angeli?” - ci dice. “E’ come stare in famiglia, con dei fratelli”.
Poi porta l’attenzione del pubblico sul valore che dà al lavoro dell’Oste, cioè colui che abbraccia il cliente, che lo coccola, che lo soddisfa in tutte le richieste, anche le più strane o singolari, oltre le patologie tipo intolleranze o allergie alimentari.
Riflette sul senso di famiglia a tavola ed elargisce consigli su come far mangiare con dolcezza bambini e adulti. Le sue parole arrivano al cuore, quando ci parla della fiaba di Hansel e Gretel nella versione della sua nonna. Anche se radicato alle tradizioni rivisita piatti con la cura che si usa per crescere i suoi cuccioli. Non so quante stelle abbiano i suoi ristoranti, ma sono certa che i suoi fortunati avventori lo collocano in alto, perché la sua gentilezza e cordialità ne fanno un grande, che sa tradurre attraverso i sapori, alle parole della vita di ogni giorno, in un percorso di cucina stellare la proposta del cibo in modo semplice, come lui è.








Domenica 13 Maggio 2018
Sala Blu ore 10,30 parla il Prof. Vittorio Sgarbi.
Arrivo tardi, giusto il tempo di una foto da pubblicare. L’argomento sicuramente era interessante come tutto ciò di cui si occupa Sgarbi. Quest’anno non ho potuto sentirlo.
La sua “Lectio Magistralis” si è svolta sabato 12 maggio in Sala Rossa in occasione del suo ultimo libro su “Il tesoro d’Italia” dove analizza il periodo “Dal mito alla favola bella, da Canaletto a Boldini”. Un percorso dell’arte attraverso la storia e geografia. L’itinerario questa volta parte da Venezia per arrivare a Roma e risalire di nuovo l’Italia fino alla Toscana e poi in Emilia per approdare infine a Milano. Un giro che abbraccia un arco di tempo che inizia nella seconda metà settecento fino a giungere ai primi decenni del novecento in cui contempla circa 50 pittori.
E’ entusiasmante come sempre seguirlo nel suo viaggio e attraverso il suo sapere riusciamo ad imparare anche noi qualcosa di quel mirabile mondo che si chiama Arte!
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L’appuntamento a cui non posso mancare è in Sala Professionali dove alle 15,00 ascolterò la mia amica Susanna Basso. Lei è fra le migliori traduttrici italiane. Nella prospettiva di Polonio arriviamo alle sue dissertazioni sul vincitore del premio Nobel per la Letteratura 2017: Kazuo Ishiguro scrittore giapponese naturalizzato britannico. Nato l’8 Novembre 1954 il mio stesso giorno di nascita, che questo sia un indizio di un’eventuale premonizione? Scherzi a parte è interessante capire come i traduttori agiscano sulle parole, sui vocaboli, arrovellandosi fra sinonimi, fra anacronismi ecc. fino ad arrivare al termine della traduzione del libro stanchi come i lottatori di sumo ma entusiasti come i bambini quando scendono dalla giostra dove i cavallini salgono e scendono proprio come gli appunti, le frasi aggiunte, le accezioni tolte e poi riconsiderate … e poi… direi un grazie agli autori invisibili che rendono possibile l’avvicinarsi ad autori così lontani sia geograficamente che per il loro idioma.

Lunedì 14 Maggio 2018
Incontro con i pensieri del Prof. Vittorino Andreoli autore del “Silenzio delle pietre”.
Un libro la cui storia è ambientata nel 2028 ma che è terribilmente contemporanea.
Il protagonista fugge da una realtà che lo sta inghiottendo, si sente fagocitato dalla città e trova estremo rifugio in un luogo lontano dove regna il silenzio. Ascoltare il silenzio induce ad ascoltare il nostro io, riusciamo a sentire i nostri pensieri e ad analizzarli. Quel meraviglioso cervello che è in noi, che produce costantemente le visioni a cui assistiamo, i suoni che possiamo sentire, gli odori, le sensazioni tattili, il gusto che assaporiamo, ma oltre ai cinque sensi dati, abbiamo facoltà enormi, chiamate sentimenti dove possiamo scavare e trovare dei tesori a noi sconosciuti. Il vivere in solitudine, dove la perfezione della natura emerge, può soddisfare interamente l’uomo privo di relazioni umane? E ancora: la lontananza dai suoi simili, possono indurlo a cancellarne l’esigenza? Oppure spegne anche ogni sentimento la solitudine estrema?
Sempre molto interessanti i suoi argomenti che nei suoi romanzi simpaticamente appaiono e li apprezziamo perché scritti con tale freschezza di linguaggio che ci rapiscono ogni volta, facendoci scoprire quanto siano incredibili i nostri meandri cerebrali!



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