Dietista autrice blogger
Ho
toccato la Nuvola con un dito.
Un serpentone di gente in coda
all’esterno in fila per entrare. Dentro molta di quella gente in
ordine sparso fra gli stand delle innumerevoli case editrici.
L’ingresso devo dire somiglia di più
ad una bianca camera sterile che ad una hall che dovrebbe invogliare
ad entrare.
Però poi ti perdi a guardare le
copertine e t’immergi nel magico mondo del leggere. Dove puoi
rifugiarti quando ne hai bisogno, quando hai voglia di proiettarti in
altri luoghi, quando vuoi dialogare e sentire i dialoghi di
sconosciuti che come un’incursore si piantano nella tua mente e
diventano parte di te, del tuo quotidiano.
Chi non ricorda qualche frase che gli è
rimasta impressa?
Lo scrittore è come uno strumentista
che sa usare tastiere, batteria, cori, basso, pianoforte,
percussioni, fiati.
A volte non riesce ad affermarsi sulla
scena come una rock star, ma è lieto comunque perché sa che le sue
parole potranno costituire una danza alternativa ad altre già
ascoltate.
Non ci sono linee guida per chi scrive
né per chi legge.
I primi sono rapiti dalla loro penna e
finché c’è inchiostro “imbrattano” i loro fogli, i secondi
sono una specie cannibale che divorano i libri come fossero la
quintessenza del mondo.
Quasi sempre anche i primi appartengono
alla categoria dei secondi. Ma non tutti poi esternano quanto hanno
fagocitato.
Amo coloro che scrivono perché non
devono realizzare ma creare.
I puri gli incoscienti che rinascono
ogni volta che si accingono a scrivere.
Che erigono muri da scalare per
incuriosire e inducono a scalarli.
Passato e presente si fondono sempre,
come la vita.
Vecchi che si circondano di giovani per
diventare turnisti della giovinezza.
Giovani accezioni che si mescolano con
le più ataviche affinché si possa attingere al costrutto e
ritornare in cima fino a toccare la Nuvola!
Roma, 8 Dicembre 2017
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