FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice
blogger
I MIGLIORI VINI
ITALIANI
Torino dal 9 all’11
Giugno 2017
Salone delle Feste-
Hotel Principi di Piemonte
Il mio comunicato ai lettori era:
“Parteciperò come blogger… che fatica dover assaggiare e poi
ancora assaggiare… l’articolo sarà con moto ondulatorio…
allegro con brio!
Inizio subito ringraziando Luca Maroni
e Claudia Caporale per l’invito. Detto questo vi spiego brevemente
che il Sig. Luca Maroni è un analista sensoriale- degusta i vini e
stila una classifica dove colloca i migliori.
Le eccellenze delle Regioni PIEMONTE,
LIGURIA e VALLE D’AOSTA sono state premiate nella serata
inaugurale di ieri 9 giugno 2017. E non posso esimermi dal
comunicarle:
PREMIATI ROSSI Regione PIEMONTE
Miglior Vino Rosso In ASSOLUTO
Laccento Ruchè di Castagnole
Monferrato Docg 2015- Montalbera 99 punti
1° Miglior Vino Rosso
Barbera d’Asti Merum 2014 –
Bellicoso 98 punti
PREMIATI BIANCHI Regione PIEMONTE
1° Miglior Vino Bianco
Armason 2015 – La Bollina 96 punti
Puro Chardonnay 2014 – Roberto
Sarotto 96 punti
2° Miglior Vino Bianco
Solo Luna 2014 – Pescaja 95 punti
PREMIATO Regione VALLE D’AOSTA
Miglior Vino Bianco
Chardonnay Cuvée Bois Valle d’Aosta
2014 – Les Cretes 96 punti
PREMIATO Regione LIGURIA
Miglior Vino Bianco
Vermentino Atys 2015- Tenuta La
Ghiaia 90 punti
La sede operativa mi ha fornito all’
ingresso la lista premiati, che ho diligentemente ripiegato e posto
nella borsetta perché non volevo in nessun modo essere influenzata
dal nobile giudizio espresso.
Il mio giro di perlustrazione in senso
antiorario è iniziato con uno Chardonnay tanto per solleticare il
palato.
In questa tappa piemontese i tavoli
erano ammantati con i migliori prodotti di circa 30 Aziende, ognuna
con il proprio banco e taluni accompagnati da assaggi gastronomici.
Degna nota merita l’area ristoro
gestita da un consorzio associativo di 43 realtà del viterbese: “Le
Chicche della Tuscia” sapientemente gestite e promosse dalla loro
giovanissima presidentessa. Un territorio chiuso nelle proprie
tradizioni con retaggi che sanno di arcaico ma proiettati con
passione nel futuro.
Riprendendo gli assaggi dei vini non
potevo farmi mancare un Sauvignon Blanc Mimosa, di un’azienda dove
si celebra la moda in parallelo agli aromi degli autoctoni.
Dopo un bianco occorre un rosso e che
rossi!
Ne ho provati solo due: il Fresia
D’Asti e un Dolcetto Dogliani entrambi amabilmente scesi.
A seguire un Traminer aromatico delle
montagne valdostane.
Poi il mio sguardo si è soffermato su
una bottiglia celebrativa: “500” e mi è venuto spontaneo
chiedere se era stata preparata per l’auto omonima, invece è stata
creata per festeggiare i 500 anni di Freisa. Imbottigliata solo pochi
giorni prima della rassegna difatti non è ancora in catalogo… ma è
buono!
Per non allontanarmi dai miei bianchi
mi sono fiondata su un Cà d’Or e ho finito la serata in compagnia
di Calypsos.
Osservazioni.
Il nome di un vino è come il vestito
di una bella donna, è come la copertina di un bel libro: si deve
distinguere!
Fare il vino è un’arte.
Il vino si coniuga con le nostre
labbra quando lo assaporiamo e lo giudichiamo.
Il vino unisce, aggrega… E’
condivisione.
Quando sei nata e vissuta sotto il
segno di Veronelli non puoi essere astemia. Sarebbe una pessima idea!
I produttori interrogati hanno
all’incirca 4/5 ettari di proprietà coltivati, a questi alcuni ne
aggiungono altri in affitto a prezzi decisamente proibitivi. Questo
però non intacca come mi è stato spiegato il buon rapporto
qualità/prezzo ed è una grande nota di merito da menzionare.
Quando senti che invece c’è
un’azienda che ha 180 ettari di proprietà suscita la tua curiosità
sulla gestione, sui mercati, sugli interessi dei consumatori, sul
panorama enologico nello specifico. Ed è il direttore a fornirti
tutta la serie di dati emersi dalle domande poste.
E poi gli incontri si fanno, anche
quelli che non ti aspetti proprio mai.
Da lui traspare
il senso di appartenenza al territorio a tal punto che mi sembra di
vederlo quando tra i filari della sua tenuta si rivolge ai vitigni,
padri del suo vino, e come recita la canzone gli sussurra:
“Perché sei un essere
speciale e io avrò cura di te!"
Questo è tutto! - This is all!
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