giovedì 19 marzo 2020

19 marzo 2020 Festa del papà. Questo era il mio Papi.





Sono nato il 27 Settembre 1920. Sì avete capito bene un secolo fa. 
La prima guerra mondiale era appena finita e i miei genitori poveri in canna hanno cercato di costruire una famiglia. Le cose poi non sono andate bene: mi hanno mandato al fronte e non avevo ancora compiuto i venti anni. Uno zaino pesantissimo un fucile in mano con le bombe che cadevano intorno a noi. 5 lunghissimi anni di guerra. Avevo amici da tutta Italia con me, ci tenevamo su di morale ma ogni giorno alla conta qualcuno di loro non c’era già più. La guerra ha mietuto il meglio della gioventù italiana. Poi un giorno mi è arrivato un congedo di tre giorni: mio padre era morto. Il tempo impiegato per raggiungere casa è stato troppo, non l’ho potuto neanche salutare, c’era già la lapide al cimitero. Ritornato indietro per non superare i giorni di permesso pena la gattabuia, ho imbracciato di nuovo il fucile per difendere la mia Sacra Patria. Ero nel Genio Guastatori, restano amari i ricordi per gli anni della guerra. Cinque anni per un giovane uomo sono troppo lunghi, ma ho sempre pensato che per i richiamati doveva essere peggio! Tolti dalle loro case, dalle mogli, strappati ai figli andavano dicendo che se, fossero ritornati vivi, i figli non li avrebbero riconosciuti. Ci siamo battuti come dei leoni, con equipaggiamenti inadeguati ma nel cuore la certezza di riuscire a portare indietro la pelle. Sporchi, con i pidocchi che ci mangiavano vivi, magri dagli sforzi da sostenere e con il rancio anche scarso non ci siamo mai persi di coraggio. La volontà di vivere non ci ha mai abbandonato anche se ho visto il diavolo camminare! Raccontare tutte le sciagure sarebbe troppo triste per chi  ascolta, sappiate solo che ogni notte fino alla mia morte al 30 novembre 2008 sognavo di essere al fronte dove gli amici mi morivano dilaniati dalle schegge e io non riuscivo a salvarli. Credetemi non ho mai augurato a nessuno quello che ho vissuto. 
Questo era il mio Papi. Giovanni Battista Blandin Savoia. 
Auguri per oggi la festa del papà e scusami se non posso neanche portarti un fiore perché al camposanto  non posso andare, ma con tutto il mio cuore ti penso ogni giorno e così sarà sempre.

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