Piccola fiaba.
Il calendario, lungo ben 365 giorni e ogni tanto ricco di un
giorno in più, era stanco a fine anno.
C’era chi gli staccava un foglio ogni giorno, c’era chi gli cerchiava
i giorni e lo copriva di appunti e poi girava il foglio ogni mese e infine
c’era chi non lo guardava proprio mai.
Era sempre appeso, a volte in cucina, a volte in corridoio e
d’estate quando tutte le porte erano aperte cadeva spesso perché il vento
riusciva a buttarlo giù, staccandolo dal suo chiodo. Si sentiva un oggetto muto
ma avrebbe voluto tanto parlare. Già, se avesse potuto parlare… cosa avrebbe
voluto dire a questi umani?
Per magia, nella notte di Santa Lucia il calendario si
accorse di poter parlare. Dapprima si schiarì la voce, poi sbadigliò e infine
cominciò a dire tutto quello che aveva in cuore e nella mente.
Certamente le sue parole erano crude e dure, perché vedeva
intorno a sé gli anni passare inesorabilmente e nessuno che rispettava mai i
buoni propositi che ogni fine anno si proponeva. Tutti indaffarati a fare, fare,
fare. Ma possibile che non si rendessero conto che dopo il fare non c’era più
niente? Non c’era posto per amare, non c’era posto per consolare, non c’era
posto per farsi compagnia, ascoltare ecc.
Il calendario snocciolò tutte le mancanze che la gente
continuava a “fare”. Il sermone durò tutta la notte. Peccato che tutti
dormivano e nessuno ebbe modo di sentirlo e prestargli attenzione.
Il mattino seguente la magia era finita. La voce era
scomparsa, nulla era valso per aiutare, ma forse nulla era perduto, perché la
magia tramutò le parole in uno scritto e lo pose sull’ultima pagina del
calendario. Il primo gennaio, quando
tutti andarono a sostituire il calendario vecchio con quello nuovo, trovarono
una incredibile lettera che li fece riflettere. Così promisero al muto calendario
che avrebbero d’ora in poi ascoltato di più i loro cuori; in fondo era una cosa
semplice, dare spazio agli altri anche regalando un sorriso, che non costa
nulla, ma è un messaggio che aiuta a passare quella che era solo una giornata, in
una splendida giornata.
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