lunedì 1 luglio 2024

Lo sapete che c'è una Fondazione a Torino che si occupa di futuro?

 


Lo sapete che c’è una Fondazione a Torino che si occupa di futuro?


È proprio così. La Fondazione Donat-Cattin si occupa e si preoccupa del futuro dei giovani.
L’ho appreso oggi. Sono stata invitata dalla Dott.ssa Barbara Donat-Cattin alla conferenza sui 30 anni della Fondazione, che porta il nome del grande democratico cristiano. Il film documento realizzato, testimonia la figura di Carlo Donat- Cattin in un linguaggio semplice, di facile comprensione ed è proprio per questo che penso debba essere distribuito nelle scuole, dove le lezioni di storia contemporanea studiate attraverso i libri sono noiose, qui in un’ora circa si apprende e comprende la realtà di quel passato appena trascorso che parla già di futuro prossimo.

 

 

Barbara ho avuto il piacere di conoscerla in occasione del Salone del Libro in Torino perché ha acquistato i miei libri. Con lei è stata subito sintonia e simpatia.

Oggi assistendo alla conferenza di commemorazione dei 30 anni della Fondazione Donat-Cattin ho imparato quanto impegno, quanta perseveranza nell’ aiutare gli altri, quanta volontà e quanto amore uniscono i componenti nel portare avanti gli ideali del fondatore.
“F” è l’iniziale della parola Fondazione, ma “F” è anche l’iniziale di Famiglia, questo ho percepito. Qui è la famiglia che muove e promuove le iniziative di cui si occuperà la fondazione. Sembra una cosa banale, ma io ho visto oggi una vera famiglia, nel senso più consono dell’accezione. È cosa rara. Non sono di parte, per cui rivelo solo quanto ho constatato. Nessuna prevaricazione, nessun comando, nessun sottoposto. Un unico nucleo unito a svolgere un solo compito: il bene per gli altri. È ammirevole!

È tangibile dalle loro voci, incrinate dal dolore delle loro recenti perdite, è palese dai sorrisi che elargiscono a chi ha bisogno di coraggio. Avercene di famiglie così. E come una famiglia la Fondazione è nata dall’accordo simultaneo dei figli di Carlo Donat- Cattin.

La frase che è rimasta scolpita nella mente di molti è stata quando lo statista ha detto: “Sono il ministro dei lavoratori”. Un uomo che ha avuto una visione del futuro ben chiara, antesignano di eventi che poi sono accaduti. Intendiamoci: non un indovino ma un lungimirante. Vedeva dove gli altri erano ciechi. Capiva anzitempo quali sarebbero stati i problemi del nostro bel Paese. Culle vuote disse. Ed è stato così. Quando manca l’equilibrio fra nascite e decessi ecco che uno stato arranca. In buona sostanza se manca la forza lavoro garantita dalle presenze umane, poche speranze di crescita restano al Paese.
Oggi è stata una giornata di quelle che vengono dette dagli studenti: campali!
Ho imparato molto, ho ripassato la storia, dove un uomo semplice ma con una caratura spettacolare ha saputo tenere testa ai potenti di turno, affermando le proprie idee al fine di ottenere il meglio, anzi di più, per la gente comune. Ed è proprio la gente comune come me, che sono orgogliose di questa famiglia/Fondazione che si è distinta. Ai ragazzi che mi leggeranno, indico loro, l’enorme biblioteca aperta a tutti, dove 35.000 volumi li attendono per arricchire le loro conoscenze ma soprattutto arricchire sé stessi. Studiare, imparare con impegno e perseveranza dona il saper argomentare di tutto e con tutti in qualunque contesto ci si trovi. È una frase che mi ripeteva il mio papà. Studia, studia di tutto. Il messaggio che vorrei farvi arrivare di Claudio Donat- Cattin, è quello che mi sono portata a casa: è che il futuro non è più oggi perché la giornata è già finita, oggi è già domani dove dobbiamo guardare, dove riponiamo le nostre speranze, dove vogliamo vivere liberi, consapevoli che c’è sempre qualcuno che ci potrà aiutare a raggiungere quelli che si chiamano ancora sogni. Non dimenticando che per noi sono forse solo il conseguire gli studi e dopo un lavoro, ma a molti bambini e giovani di paesi in guerra, il desiderio è arrivare a domani.

 

Torino, 27 Giugno2024

Germana Blandin Savoia

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