FIRST TIME di Germana Blandin Savoia
Dietista autrice blogger
Sale iodato riduce le malattie
del sistema endocrino – tiroide
La proposta di aggiungere lo iodio al
sale è stata formulata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La razione di iodio indicata è di 150
microgrammi al dì. Bisogna ricordare che il nostro organismo non è
in grado di sintetizzare lo Iodio, per tanto dobbiamo introdurlo con
gli alimenti. Tuttavia sono pochi gli alimenti che lo contengono:
pesci di mare e crostacei, latte, carne e uova. Nei vegetali e nelle
frutta le concentrazioni sono minori. Alla luce di questo, non
bisogna pensare di aumentare la dose di sale iodato sugli alimenti da
consumare, perché il nostro organismo non ne assorbe più di quanto
è necessario, attenzione però al surplus; è vero che viene
eliminato con le scorie (urine), ma dosaggi particolarmente elevati
possono comunque essere nocivi. Quindi massima attenzione ad esempio
nell’uso di integratori a base di alghe marine perché ricchissimi
di iodio, e allerta all’uso eccessivo del sale da cucina che sia o
meno iodato. Perché l’uso eccessivo di sale provoca: ipertensione,
malattie renali, cardiache e dei vasi sanguigni, tumori allo stomaco,
osteoporosi.
Introducete poco sale, vivrete meglio e
più a lungo.
E’ importante sapere invece, che
recenti studi su individui hanno dimostrato che l’uso di sale
iodato influisce sulla riduzione delle malattie del sistema endocrino
e della tiroide.
Per riassumere: se vogliamo stare in
buona salute non dobbiamo superare i 6 grammi di sale iodato al
giorno. L’ attenzione va posta nell’acquisto, l’etichetta deve
riportare: Sale iodato o sale iodurato, perché il resto è sale
marino o sale integrale. Non fate confusione e non lasciatevi
confondere.
Alla prossima.
12/01/2017
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