Oggi vi parlo di chirurgia bariatrica.
Prima
di arrivare alla ultima ratio, ossia alla chirurgia bariatrica, vediamo perché
si giunge ad affrontare un intervento, e quali sono le cause che hanno
determinato lo scompenso alimentare e il danno salutare che comporta il
sovrappeso e l’obesità.
Quando
ho iniziato a scrivere il mio blog, l’ho intitolato First Time, perché alcuni
argomenti hanno bisogno di più approfondimenti e di essere trattati ogni volta
che assisto ad una evoluzione o involuzione degli eventi che intendo trattare.
L’obesità
e l’aumento non ponderale del peso corporeo sono uno di questi.
Tanto
per chiarirci: più che argomenti da trattare sono un dramma serio.
Anche
se l’obesità è stata finalmente riconosciuta come malattia - Legge 741 del
07/05/2025) - i malati affrontano molto spesso un cammino in solitudine e
accompagnati dalle loro paure e perplessità.
A scuola ho imparato e studiato per essere una
brava dietista esperta in prevenzione.
Prevenire le patologie che possono insorgere con cattive
abitudini alimentari è la missione di coloro che diffondono le basi per stare
bene, iniziando con una corretta alimentazione.
Cadere però nelle tentazioni del cibo è facilissimo. Siamo
sempre stati bombardati da pubblicità su cibarie di vario tipo, e allettati da
ogni ben di dio che possiamo avere sulla nostra tavola, quindi proprio per
poter avere di tutto: restiamo fregati! Non voglio, sia ben chiaro condannare i
pubblicisti, loro fanno solo il loro lavoro; sta a noi, a ogni singolo
individuo decidere cosa e come e quanto mangiare. È vero che ci dicono che
viviamo in una società complessa, che il vivere è difficile. Ma è realmente
così? Affogare i dispiaceri nello strafogarsi di cibo è meglio? Abbiamo tutto. È
troppo facile dire che nel cibo troviamo consolazione. E che ci meritiamo
quindi tutto il cibo che ingurgitiamo ogni giorno, per tutto il giorno.
I problemi di ognuno, è vero, sono dei giganti che ci minano nell’animo, sono
delle montagne insormontabili. Troppo difficili da scalare, quindi meglio
soccombere.
Ecco il verbo soccombere è quello giusto, perché a questo ci
porta la malattia. L’obesità ricordatevi: non concede tregue e quindi non vieni
risparmiato. Duro da dire, ma la realtà è che si muore. Le comorbilità
raggiungono tutti gli individui malati. Non sto a dirvi tutte le patologie
sempre connesse, sappiate che sono tante, troppe!
Veniamo ai dati. I malati aumentano in modo esponenziale non
solo negli USA dove si sa che la popolazione non si nutre bene, visto che assume troppe
calorie col cibo più di quanto ne abbia necessità. Anche in Italia abbiamo
raggiunto il triste primato per quanto riguarda il numero di obesi e super
obesi. Se pensiamo che nel 2023 erano 4 milioni gli adulti obesi e 17 milioni
gli adulti in sovrappeso assistiamo ad un aumento con andamento costante il che
significa che è ancora molto basso il risultato del lavoro svolto dalla
prevenzione.
Ora visto che la prevenzione ha fallito (siamo onesti), ai
malati che hanno ignorato ogni protocollo per essere sani, non resta che
rivolgersi ai medici chirurghi bariatrici.
Avrei voluto intervistare alcuni di essi, ma il carico di
lavoro a cui sono sottoposti, non ha lasciato spazio per rispondere alle mie
domande.
Quindi con le mie cognizioni cerco di spiegare cosa succede
all’individuo che si trova in una situazione di sovrappeso o di obesità.
Arrivare a questi limiti fisici riguarda ormai una platea di
persone. Hanno provato una marea di diete, hanno usato quei beveroni, si sono
lasciati incantare dalle promesse varie che si trovano dappertutto, e
l’attività fisica indicata, per loro è inattuabile, spiego: quando non riescono
neppure più ad allacciarsi le scarpe per la mole che intercorre sul loro addome,
il piegarsi diventa un’impresa, ecco che l’unica possibile àncora vera di
salvezza per poter continuare a vivere è la chirurgia bariatrica.
Fortunatamente esistono centri di eccellenza su tutto il
territorio nazionale. In queste strutture il paziente viene seguito da un
gruppo multidisciplinare di esperti che lo accompagnano per tutto il percorso
da seguire a partire dalla fase pre-operatoria, fino al follow-up. Competenze
acclarate da decenni per quanto riguarda gli aspetti clinici, nutrizionali e
psicologici fanno sì che il paziente viva questa esperienza serenamente,
sapendo che la sua vita futura sarà migliore, ma soprattutto sarà ancora lunga!
Il percorso terapeutico messo in atto è continuativo e questo rappresenta una
svolta sicura per il paziente. Uno di questi centri è l’INCO.
Leggiamo dal loro sito:
“L'Istituto
Nazionale per la Cura dell'Obesità (INCO) dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio, diretto dal dottor
Alessandro Giovanelli, è da oltre un decennio uno dei centri di riferimento in
Italia, riconosciuto da SICOb (Società Italiana di Chirurgia dell'Obesità) per
l’approccio multidisciplinare, la casistica e l’innovazione tecnica
(video-laparoscopia, robotica, trattamenti psico-comportamentali).
La chirurgia bariatrica porta a benefici
concreti: tende a normalizzare glicemia, pressione arteriosa e colesterolo,
riduce il rischio di malattie croniche come il diabete di tipo 2, le apnee
notturne e alcune forme tumorali, e migliora mobilità, autonomia, benessere
psicologico e fiducia in sé stessi - favorendo una nuova percezione del proprio
corpo e maggiore qualità della vita quotidiana.
Il primo passo per cambiare è valutare
insieme allo specialista se questo percorso può essere la scelta giusta per te.”
Per coloro che si sono chiesti perché ho messo le dalie come frontespizio, la risposta è:
“La dalia è il fiore simbolo del cambiamento e di viaggio e la chirugia bariatrica capperi se lo è!”
Per ora è tutto, alla prossima!
Germana Blandin Savoia dietista,
autrice, blogger
Torino, 11 luglio 2025
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